Detto tra noi

Si va verso l'autoesonero

mercoledì, 13 novembre 2024, 08:28

di fabrizio vincenti

Il tunnel in cui si è messo il campionato dei rossoneri sembra, almeno per una parte dei tifosi, essere una storia a sé. Quasi che tutto il resto del mondo Lucchese funzioni al meglio. Eppure sono ben poco le cose che stanno funzionando intorno al mondo rossonero. A partire dai risultati del settore giovanile che, liberato come qualcuno auspicava dalla presenza di Morgia, non sta certo volando. Solo per venire allo scorso fine settimana, delle prime quattro squadre giovanili, tre hanno perso per 5-0. E non è stato un fine settimane sfortunato, se vi volete prendere la briga di vedere le classifiche, avrete da che patire. Delle due l'una: o gli investimenti sono stati sbagliati, o gli investimenti, almeno in questo comparto, non esistono.

Impossibile, alla luce del recente comunicato del Comune di Lucca, non affrontare anche la questione stadio. Se l'amministratore delegato con il trolley in mano, per i suoi molteplici e gravosi impegni all'interno del Gruppo Bulgarella,  e lo diciamo senza ironia alcuna, aveva assicurato solo pochi giorni fa che sul tema Porta Elisa la società aveva fatto tutto quello che era necessario, ecco la precisazione di Palazzo Orsetti dove si chiarisce che non è ancora stata protocollata formalmente la proposta progettuale del nuovo stadio. Non è un dettaglio, lo capite da voi. Soprattutto quando si lavora con enti pubblici. Forse, tra un viaggio e l'altro, nessuno si è occupato di procedere con il deposito materiale della richiesta. Non aggiungiamo altro, se non che non comprendiamo il motivo dell'uscita del Dottor Lo Faso. Ma, del resto, non abbiamo nemmeno capito perché, anche durante l'estate scorsa, sono state rilasciate a nome della società dichiarazioni poi smentite dai fatti. La società, lo confermiamo, nonostante gli sforzi, è assente. Chi segue la Lucchese se ne rende conto giornalmente. A meno che non si pensi che la gestione si riduca ai bonifici e ai via libera nei pagamenti. Se leggete in sequenza tanti degli avvenimenti, compreso l'allestimento della rosa dopo le roboanti promesse protrattesi per mesi, compresa la gestione della comunicazione, compresa la scelta in chiaro ritardo del direttore sportivo, la sensazione di una dismissione è forte.

Il problema ruota intorno alla figura del presidente, a cui rinnoviamo gli auguri a prescindere ovviamente da quello che intende fare della Lucchese. Da tempo siamo convinti che l'arrivo a Lucca di Bulgarella sia da ricondurre alla sua passione per il calcio e a nient'altro. Non c'è a nostro avviso un intento speculativo nella sua scelta, nonostante a queste latitudini dove il calvinismo non a caso ha trovato terreno fertile nei secoli scorsi, si tenti di riportare tutto al soldo e all'interesse. Dal nostro punto di vista, la sua motivazione era un elemento apprezzabile, fosse anche solo dettata dallo sfizio che una persona, dopo una vita di lavoro, decide di regalarsi. Magari lo facessero almeno alcuni degli imprenditori umanamente miserabili del nostro territorio. Ma è chiaro che venendo meno la presenza e/o l'interesse del presidente, il Gruppo Bulgarella non ha un motivo concreto, rispetto al cuore dei suoi affari, nel rimanere a Lucca. A nostro avviso, la strada, salvo colpi di scena, pare segnata. Ecco perché l'esonero, anzi l'autoesonero, non è quello che deve fare l'allenatore, che anche tra alcuni errori sta provando a tenere la barca anche laddove non gli compete, ma piuttosto sembra una direzione di marcia della società. Che sta mostrando tutti i suoi limiti, tra quali, siamo certi, non ci sarà quello di mettere la Lucchese nelle mani sbagliate. Oltretutto, avrebbe troppo da perdere. 

 



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