Detto tra noi

La fiera dell'ovvio

domenica, 5 maggio 2024, 09:00

di fabrizio vincenti

Abbiamo atteso a commentare la conclusione del campionato, perché era annunciato un intervento della società, più volte rinviato durante la settimana appena conclusa e giunto solo sul finire di essa.  Ci saremmo immaginati che quello che resta della struttura rossonera dopo l'allontanamento di direttore generale (pardon, dimissioni) e l'esonero del direttore sportivo avrebbe trovato il modo di fare il punto sulle tante questioni aperte. A partire da un bilancio della stagione, ma anche e soprattutto con un occhio al futuro. C'è praticamente da ricostruire tutto, e non era facile gettare via un anno intero così. Servono nuove figure in società (c'è praticamente il solo part time Lo Faso con il trolley sempre nella mano), servono giocatori in larga parte nuovi, si dovrà trovare il modo di rilanciare l'allenatore che esce, piaccia o no, meno forte di quello che era a luglio scorso, serve recuperare il rapporto di nuovo ai minimi termini con i tifosi, serve cambiare passo con la comunicazione che a tratti è stata imbarazzante, servirebbe capire come si intende rilanciare il settore giovanile dopo le parole semplicemente retoriche del giugno scorso. E servirebbe anche capire se il presidente, al di là delle chiacchierate settimanali su un quotidiano, quasi una rubrica ormai, ha voglia e possibilità di continuare a impegnarsi nella Lucchese. Serviva tutto questo e invece ci siamo trovati a leggere un comunicato stampa partorito dopo giorni e giorni di attesa che non dice nulla. Che pare scritto forse al solo scopo di smentire qualche voce che vorrebbe la Lucchese dietro all'impantanamento del progetto del Nuovo Porta Elisa nella speranza di poter sviluppare in prima persona con le aziende del gruppo Bulgarella i lavori di ristrutturazione. 

In realtà, sulla vicenda dello stadio, non c'era nulla da chiarire: per la Lucchese hanno parlato i fatti. Ricordiamo che nel maggio 2023 è stata disconosciuta la firma del presidente uscente Vichi (e i ritardi sull'esame della pratica da parte del Comune nascono lì), che più volte l'amministratore Lo Faso ha ribadito le sue perplessità sul progetto dichiarandosi disponibile a valutare un'opera di ristrutturazione su basi diverse, che la Lucchese ha comunque apposto la sua firma al progetto nel gennaio di quest'anno, probabilmente non potendo fare diversamente ma certo a quel punto condividendone le linee guida e anche l'iter progettuale. Insomma, sullo stadio c'era ben poco da ribadire, anche sui lavori estivi, più volte sbandierati. Per non parlare dei lavori alle torri faro che, come tutti sanno, saranno pagati e eseguiti dal Comune. E allora che senso hanno avuto le parole di Lo Faso di venerdì scorso? Ben poco, siamo alla ripetizione dell'ovvio. Come, vogliamo augurarci, fosse ovvio che la società sia impegnata nella iscrizione al prossimo campionato. Oppure è stato voluto sottolineare come a dire che non era l'unico scenario possibile? Servono altre risposte e serve una società realmente presente (stendiamo un velo sulla festa di chiusura della stagione e sul fatto che solo tre giorni dopo è stato comunicato che i giocatori erano in ferie), una società giornalmente presente e inserita nel tessuto cittadino. E su questi punti, le perplessità invece non mancano. Anzi, crescono. 



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