Detto tra noi

Servono gli uomini giusti

giovedì, 15 giugno 2023, 07:33

di fabrizio vincenti

Dunque, il primo passo è stato compiuto, così come era stato promesso. La nuova società ha ricapitalizzato non senza qualche sorpresa che leggerete inuma articolo a parte, e che, ancora una volta, lascia perplessi da un punto di vista comunicativo: così come è stato qualche settimana fa cosa ci sarebbe stato di male a dire che la società era stata acquistata attraverso due controllate del Gruppo Bulgarella, ora stentiamo a capire il perché non si sia, nonostante una conferenza stampa convocata appositamente, specificato che dentro la Lucchese era entrata una terza società del gruppo e che proprio quest'ultima (e solo quest'ultima) aveva ricapitalizzato conferendo un immobile in grado probabilmente di assorbire anche future perdite. Una notizia, ci pare, indubbiamente molto positiva.

Ma questa piazza, e in generale tutte le piazze calcistiche, hanno bisogno di massima trasparenza dopo tante disavventure: bastava dirlo senza dover ricorrere alle visure camerali, che, lo ricordiamo a chi ha il cervello annebbiato, noi facciamo sempre. E senza sconti per nessuno. Forse alcuni smemorati dimenticano che, solo per venire alla precedente gestione, è stata proprio questa testata a rendere noto che Bruno Russo non era più il presidente, ruolo a cui era subentrato Alessandro Vichi senza comunicazioni di sorta. O che sempre Gazzetta aveva informato (e non la società) che accanto ai quattro soci iniziali si erano aggiunti altri compagni di viaggio tra cui un commercialista. Sulla comunicazione ci permettiamo di avanzare qualche appunto.

Così come, per onor del vero, non ci è piaciuta granché nemmeno la reiterata precisazione in conferenza stampa sull'entità debitoria della Lucchese. Delle due l'una: o i debiti trovati sono superiori a quelli dichiarati e sulla carte verificati, visto che la trattativa è iniziata nell'autunno scorso, e sarebbe molto ma molto grave; oppure sono più o meno i soliti (per quanto consistenti) la scelta di rilevare la società è da ritenersi pienamente consapevole. Che le società di serie C ( e non solo) siano una macchina mangiasoldi produttrici di sbilanci non crediamo sia una novità per nessuno. 

Detto questo, e sottolineato come la nuova società si stia comunque muovendo secondo quanto annunciato dal punto di vista della stabilizzazione societaria,  va da sé che la questione tecnica sta altrettanto a cuore dei tifosi. Che la guida tecnica, sia nella figura del direttore sportivo che in quella dell'allenatore, fosse  in procinto di cambiare, ci pare normale, e per certi versi anche giusto, visto che la nuova proprietà a tutto il diritto di scegliersi i collaboratori che ritiene i più funzionali al suo progetto. Non per questo, a costo di scandalizzare qualche pasdaran, non ci sentiamo di ringraziare Deoma e Maraia, con i quali abbiamo avuto anche qualche confronto acceso o comunque dialettico, ma che riteniamo abbiamo fatto quanto nelle loro possibilità con serietà. Ora, però, si tratta di individuare le persone giuste: i nomi che circolano sono parecchi, non sappiamo se e quanto siano attendibili le voci, quello che ci preme sottolineare è la necessità di individuare figure in grado di aprire un ciclo. Ci spieghiamo meglio: nessuno a parte qualche visionario, può pensare che la Lucchese lotti per qualcosa di veramente importante il prossimo anno: crediamo che l'obiettivo sia migliorare il risultato della stagione appena conclusa ma soprattutto gettare le basi per il futuro. Ecco: le basi saranno proprio nel nome del nuovo allenatore e in quello del direttore sportivo. Giusto per regalare una fitta al cuore dei nostalgici, ricordiamo che il presidente Maestrelli scelse Pino Vitale e dopo Corrado Orrico che non vinse alla prima stagione, ma alla seconda. Serve gettare le basi giuste, per usare un termine caro al nuovo patron rossonero, per costruire un bell'edificio. Sbagliare il colpo sarebbe davvero un peccato. 

 



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