Detto tra noi

Grazie Dottore, grazie

domenica, 28 luglio 2024, 08:40

di fabrizio vincenti

Giovedì scorso ci siamo recati a Castelnuovo per la prima, chiamiamola così, amichevole dei rossoneri contro una formazione catapultata dagli ombrelloni direttamente sul campo da calcio in sintetico, reso famoso da un clamoroso scivolone del sindaco del comune garfagnino proprio nel giorno della sua inaugurazione. Il Castelnuovo non ha nemmeno iniziato la preparazione estiva e dunque diventa difficile darne un giudizio e persino parlare della condizione dei rossoneri, alle prese con una rosa ancora significativamente incompleta. Proprio per questo, come un po' anche altri colleghi, avremmo voluto fare il punto con l'allenatore e il direttore sportivo a fine gara per capire cosa c'è ancora da fare. Così come avremmo voluto capire il senso di alcune assenze di peso durante l'amichevole (tra gli altri Gucher, Ravasio e Zoppi, magari solo per complicazioni fisiche). Non è stato possibile. Il solerte ufficio stampa della Lucchese ha comunicato in tempo reale, attraverso una chat che ha di fatto sostituito l'invio delle stesse comunicazioni ufficiali, che, fino a nuovo ordine, non si potrà parlare con l'allenatore, ma che lo stesso solerte ufficio stampa avrebbe provveduto a inviare un video con le dichiarazioni. Insomma, una minestra cotta e mangiata, senza contraddittorio, senza nemmeno la possibilità di salutare dal vivo gli esponenti della squadra. Non un silenzio stampa, ma, nella migliore tradizione della Corea del Nord, solo le dichiarazioni ufficiali (e ovviamente con domande definite dallo stesso solerte ufficio stampa rossonero). Niente domande, magari indiscrete, siamo coreani. Anzi, no: siciliani, in questo caso. 

Chiaro che non avete ritrovato nessuna traccia delle dichiarazioni rilasciate su questa testata e, se non abbiamo letto male, nemmeno su altri organi di stampa. Nessuno stupore: non abbiamo mai accettato certi metodi e tantomeno ritorsioni come quelle annunciate nei giorni scorsi, perché la stampa (a cui imputiamo nel suo complesso semmai un atteggiamento da sempre troppo ossequioso verso i padroni delle ferriere nel corso degli ultimi decenni) si è limitata a riportare di una trattativa per la cessione di una quota della società, notizia semplicemente vera. Che poi la trattativa non sia andata in porto, poco conta. Del resto, anche voi, potreste voler cedere la casa o la macchina e non necessariamente troverete da chiudere l'affare al primo colpo. Quello che conta è, semmai, farsi domande sul perché questo avviene e su chi sono gli eventuali soggetti interessati. Due domande che, siamo convinti, una parte consistente della tifoseria si è fatta. Non siamo, per il momento, in grado di darvi risposte, almeno definitive, per quanto alcuni dubbi corrano lungo la schiena. 

Ma torniamo alla questione dei rapporti con la stampa. A prescindere dal giudizio che date di quella che è una categoria in caduta abbastanza libera, pare chiaro che  il divieto di porre domande dirette condizioni non solo il lavoro, ma la possibilità per i tifosi di capire, di farsi un'idea. A meno che uno non si accontenti di qualche indiscrezione buttata in pasto attraverso canali alternativi da esponenti della società che sognano, evidentemente, qualche rivincita che è solo nella loro testa. Nessuno, almeno qui, vuol fare una guerra, ma solo informare liberamente e, se del caso, dissentire. Ci riferiamo, in primis, all'amministratore delegato part time con il trolley in mano, al secolo il Dottore Lo Faso Ray. A cui, ovviamente, va fatta risalire la mano del duro e ultimativo comunicato dei giorni scorsi. Il suo ruolo è evidentemente in rialzo, contrariamente a quanto il presidente Bulgarella ci aveva dichiarato prima di entrare in Comune, qualche settimana fa, quando aveva sottolineato di aver dovuto rimuovere tre persone (chiaramente i primi due erano Mangiarano e Frara) avendo deciso di gestire tutto in prima persona. Sul terzo, a nostra richiesta se si trattasse dell'amministratore delegato part time con il trolley in mano, il presidente aveva risposto con un sorriso, dicendo: "Beh quello è un mio dipendente...". Ne siamo comunque contenti: Lo Faso può garantire quella continuità con quanto fatto in questo anno e passa di presidenza Bulgarella, augurandoci che riesca semmai a essere più presente a Lucca di quanto fatto sinora, compatibilmente con i tanti e prestigiosi incarichi che ricopre nel gruppo del presidente.

Non sappiamo se il clima di scontro che viene alimentato produrrà, a parte per qualche tifoso duramente colpito dalla calura estiva, effetti positivi per la Lucchese. Non lo crediamo, ma, a differenza di tanti, non abbiamo certezze. Sappiamo però che per noi, non possiamo che parlare per noi, non cambia nulla. Siamo passati attraverso presidenze che volevano menarci, zittirci, metterci in ogni modo i bastoni tra le ruote. Supereremo anche questo scoglio cercando di dare, pur sapendo che non siamo infallibili, il massimo ai lettori che ci seguono e a cui, in quasi venti anni, non abbiamo chiesto una lira. Un dettaglio che forse, ogni tanto, è bene ricordare. Per il momento, ringraziamo il Dottore per averci risparmiato una ulteriore mezzora nella calura africana di Castelnuovo. Grazie Dottore, grazie. 

 

 



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