Porta Elisa News

Lucchese, un bilancio largamente fallimentare

martedì, 30 aprile 2024, 13:18

di alessandro lazzarini

Chiusa la stagione agonistica è tempo di tracciare il bilancio dell'annata rossonera e, necessariamente, il giudizio non può che essere largamente fallimentare. Non si tratta propriamente di esprimere una opinione ma di confrontare i risultati sportivi con gli obiettivi dichiarati a inizio stagione e le aspettative create nella tifoseria: la Lucchese avrebbe dovuto piazzarsi fra le prime cinque-sei squadre del girone, agganciare i playoff e la rosa avrebbe dovuto rappresentare le fondamenta di una squadra che, opportunamente integrata e rinforzata, avrebbe potuto lottare per il vertice già nel prossimo campionato.

Come sappiamo i rossoneri non solo non hanno saputo imporsi nelle posizioni attese, ma hanno anche fallito l'aggancio ai playoff, ovvero un piazzamento alla portata di ben dieci squadre nei gironi dell'attuale Serie C. Il tutto a fronte di un investimento che vede la compagine allestita dal presidente Bulgarella sostenere un monte ingaggi pari a oltre due milioni e mezzo fra stipendi e premi, l'ottavo del girone e quindi teoricamente compatibile con le ambizioni iniziali; va detto che questo parametro puramente numerico non è esaustivo rispetto ai valori delle squadre, tant'è che Spal e Entella, rispettivamente prima e terza in quanto a costo della rosa, hanno ottenuto sul campo risultati modesti come quelli della Pantera. Tuttavia, compagini come la Carrarese, dimostratasi nettamente superiore alla Lucchese a parità di ingaggi, e la Torres, costata le metà e addirittura capace di lottare per la vittoria finale, dimostrano l'importanza di dotarsi di comparti dirigenziali avvezzi alla categoria per assegnare al meglio le risorse disponibili. Ad esempio, l'Arezzo di Giovannini, neopromossa, ha fatto molto meglio della Libertas spendendo la metà, il Renate di Obbedio si è salvato nel girone A ottenendo 45 punti come la Lucchese e investendo un terzo delle risorse.

Il lungo inciso sul costo della rosa ci è sembrato necessario soprattutto in vista del commento al terzo motivo per cui la stagione rossonera può essere considerata fallimentare, cioè l'ambizione di gettare le basi per una squadra vincente. Ammettendo anche che i risultati sul campo possano essere stati frutto anche di elementi avversi quali infortuni e sfortuna, non lo pensiamo ma le variabili sportive sono molte e non tutte oggettivamente valutabili, è davvero difficile pensare che l'attuale organico, seppur con qualche ritocco, possa diventare competitivo. La realtà, piuttosto, suggerisce che quasi tutti i nuovi acquisti non siano funzionali a una squadra che vuol vincere il campionato. Nel dettaglio, Gucher sicuramente si è dimostrato un fuoriclasse ma non ha certo mostrato la tenuta atletica e la condizione dei giorni migliori; Cangianello è in prestito e difficilmente rimarrà a Lucca, Guadagni e Russo nel corso della stagione sono diventati riserve, così come Magnaghi, Fazzi e Djibril, quest'ultimo ben presto sparito dai radar; discorso a parte forse può esser fatto per Fedato, Disanto e Astrologo, col primo che ha praticamente perso tutta la stagione e gli altri due che hanno avuto davvero pochissimo tempo per integrarsi e mettersi in mostra; sufficiente il contributo di Sabbione dopo un avvio limitato dagli infortuni, mentre chi ha saputo mettersi in mostra è stato Yeboah, che ha sinceramente impressionato come centravanti di manovra moderno in grado di far reparto da solo ma non certo implacabile sottoporta: comunque è in prestito dal Verona, quindi improbabile che sia confermato. Tutti gli altri erano giocatori ereditati dalla rosa allestita da Deoma negli anni precedenti, soprattutto la difesa era potenzialmente rimasta uguale, ma le prestazioni sono cambiate radicalmente e quella che sembrava una rosa di centrali piuttosto affidabile, forse perché meno protetta dall'impostazione della squadra, ha spesso subito gol con una facilità che non ci saremmo aspettati.

Con lo staff dirigenziale sportivo sconfessato da Bulgarella stesso, rimane da valutare il lavoro di Gorgone e qua il giudizio diventa ancora più difficile, perché il tecnico esordiente romano si è presentato con un calcio moderno e spumeggiante, salvo poi rivedere l'impostazione della squadra quando i risultati hanno iniziato a scarseggiare e affidarsi a una difesa a tre che non ha mai pienamente convinto, così come il suo ingegno nel cercare di cambiare le partite in corsa, elemento questo fondamentale nell'era delle cinque sostituzioni. Comunque, come abbiamo più volte sottolineato, determinare oggettivamente il valore dei giocatori della Serie C è francamente abbastanza complicato, quindi sarebbe spericolato affermare che Gorgone abbia tirato fuori da questa rosa meno di quanto questa potesse offrire.

Ci sono però due cose che ci sentiamo di affermare con un certo grado di certezza. La prima è che il tecnico romano ha dimostrato con i fatti, cioè preferendo sovente schierare fuori ruolo alcuni titolari piuttosto di affidarsi alle riserve, di aver ben presto sfiduciato diversi elementi a sua disposizione (Alagna, Djbril, Russo, Magnaghi, a un certo punto anche Guadagni), di fatto riducendo a 13-14 elementi il gruppo da cui plasmare la squadra e, implicitamente, affermando la scarsa funzionalità dei giocatori rispetto ai programmi e, forse, al suo stile di gioco. La seconda cosa certa è che il presidente è stato più o meno d'accordo con Gorgone nel ritenere la rosa non adeguata, tant'è che a fronte della scarsità dei risultati ha liquidato direttore generale e sportivo e tenuto in panchina l'allenatore.

Guardando al futuro, vogliamo anche riepilogare la situazione contrattuale dei rossoneri: Tiritiello, Djibril e Visconti sono sotto contratto fino al 2026; Magnaghi, Gucher, Fedato, Sabbione, Russo, Guadagni, De Maria, Quirini fino al 2025, così come Ravasio, che rientrerà dal prestito al Sorrento dopo un'annata in doppia cifra in quanto a gol. Tutti gli altri vanno in scadenza e, quindi, potrebbero potenzialmente lasciare la Lucchese, compreso Rizzo Pinna, il migliore dei rossoneri d'annata e che verosimilmente riuscirà a strappare qualche offerta che lo porterà lontano da Lucca. Da segnalare anche che lo scollamento che si è venuto a creare fra squadra e tifoseria ha creato un ambiente che, probabilmente, non è molto attrattivo per i giocatori, il che potrebbe significare che anche qualcuno sotto contratto potrebbe chiedere la cessione, soprattutto quelli che possono aver mercato come Tiritiello, Ravasio e Gucher.

Il quadro che ne esce, come si vede, è quello di un’annata sportiva praticamente gettata alle ortiche e di una squadra da rifondare quasi radicalmente ma, ovviamente, in questo momento non è possibile ipotizzare in che modo verrà forgiata la Lucchese del futuro visto che non sappiamo chi sarà il direttore sportivo, figura che sovente si porta dietro anche la proposta di un allenatore di fiducia e dalla cui scelta, pertanto, forse dipende anche la conferma di Gorgone, sempre che nel frattempo il tecnico non abbia già riscosso l'interesse di altre squadre.




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