Porta Elisa News

Bacci: "Le iniziative dei sindaci? Solo campagna elettorale"

giovedì, 29 dicembre 2016, 17:03

Andrea Bacci accetta con filosofia il pari casalingo, ma al centro dei pensieri di tutti è la questione societaria, sulla quale il numero uno torna e non perde l'occasione per ribadire il suo punto di vista: "Partita sottotono? Non me l'auguravamo, ma continuo a avere perplessità sulla continuità di questa squadra, qualcuno mi ha detto che al Porta Elisa si prende più freddo che punti. Loro un avversario difficile ma non ho visto la Lucchese dei migliori giorni, può succedere. Il calcio ha purtroppo queste variabili, alterniamo gare splendide a partite sottotono. Non sono insoddisfatto, ci mancherebbe, nel quadro generale siamo in una buona posizione di classifica, potevamo essere sopra o sotto. Terrani e Forte? Mi dicono ci siano richieste".

"La crisi societaria? La mia parte la farò: soltanto con il passaggio che è stato fatto a dicembre è un passo che da un messaggio sulla volontà di proseguire. E' stato rimesso in discussione non tanto il progetto quando come si pilota. Ho posto un problema di governance della società, che non trovano risposta. Ognuno di noi pensa di poter dare un contributo di un'ora al giorno ma non va bene. Alcuni miei soci vogliono andare avanti così, ma non va bene. Siamo d'accordo che c'è una impossibilità da parte di tutti a dedicarsi tutto il giorno con un'azienda che si chiama Lucchese. E sono lacune che non fanno pensare a un futuro migliore, il problema non sono i costi della Lucchese che tornano, e tra l'altro siamo tra le società che abbiamo speso meno, il problema sono i ricavi e di impegno della proprietà".

"Mi viene da ridere quando i sindaci del territorio si riuniscono, non perché non credo a loro, ma perché dovevano avvertire le urla che facevamo quando il progetto è partito e c'è chi è scappato. E non credo che il problema possano risolvere sindaci che tra due mesi sia fuori dai giochi. Qualcuno pensa di continuare a governare, è un problema di campagna elettorale con una riunione provocata da un socio lucchese. Forse siamo in un territorio mai abituato a essere sensibilizzato, il fatto che ci siano presidenti che vengono da fuori la dice lunga: è un dato di fatto. In quattro anni ho trovato venti persone di fuori che volevano riciclare, gente così è sempre pronta. I nostri conti sono a posto, siamo in una situazione normale e ve lo può dire chiunque".

"O c'è sensibilità, oppure se su questo argomento la parte imprenditoriale vuole stare fuori da una visibilità, dobbiamo fare i conti con questa volontà di voler stare nascosti. Il calcio ha un grande difetto, crea grande visibilità che non si sposa con un certo tipo di cultura che è sana sotto un profilo imprenditoriale. Il calcio fa prendere di mira, con procure, Guardia di Finanza e giornali. Ma non mi sono stancato: quando sono arrivato avevo un entusiasmo persino minore, ma non ci dimentichiamo che sono arrivato per gestire il 51 per cento e ora mi ritrovo quasi il 90, con gli altri soci che hanno tanta voglia, ma non hanno tutto questo desiderio di riequilibrare la situazione: non vedo un progetto che permette di vedere un cambiamento di rotta, ma dobbiano per forza trovare una rotta. A gennaio, comunque vada, costruiremo qualcosa, come dipende da cosa verrà fuori. Di sicuro non rinuncio a gestire la società con un certo tipo di cultura e se in passato ho fatto errori è anche perché pensavo che le persone scelte potessero fare bene. Nuovi ingressi? In questo preciso momento non mi possono affidare a questo tipo di possibilità, telefona il mondo ma solo per capire, niente di più. Se domattina viene Della Valle o Agnelli ve lo dirò, per ora sono chiacchiere. Quanto alla strategia, non voglio si metta in discussione: abbiano un grande direttore sportivo, e anche un allenatore che abbiamo difeso anche quando non lo meritava e resterà".  




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