Mondo Pantera
martedì, 1 agosto 2023, 18:09
di alessandro lazzarini
Lucca United, prima associazione di tifosi in grado di acquisire titolo sportivo e marchio di una società di calcio, è una delle iniziative più romantiche e virtuose del calcio moderno, eppure all'indomani della presentazione del nuovo logo della Lucchese ci sembra necessaria una riflessione su quelle che possono essere le possibili conseguenze della sua esistenza sulla storia della Libertas.
L'intento di Lucca United è quello di detenere i simboli sportivi della Lucchese per "mettere al sicuro la storia della nostra squadra e dei suoi tifosi". Alla luce dei fatti e col senno di poi, tuttavia, sembra che, più che metterla al sicuro, tale storia venga consegnata al passato, rimpiazzata da nuove denominazioni e marchi. Il punto è che nessuna iniziativa imprenditoriale degna di questo nome può accettare di investire nell'immagine di un prodotto senza detenerne il marchio, poiché tali investimenti devono dare un ritorno finanziario e questo ritorno è soprattutto la possibilità di patrimonializzarne il valore, una volta che viene acquisito, e questo non è possibile se tale marchio è in comodato gratuito. Non si può nemmeno pensare che la società inizi ad investire con un marchio in attesa di conquistare la fiducia della piazza per poi chiedere i simboli storici successivamente, perché a nessun prodotto di successo viene cambiato il nome e il logo quando gli investimenti che lo hanno promosso iniziano a dare i loro frutti.
Inoltre, anche qualora questa società non confermasse le proprie intenzioni, naufragasse come quelle precedenti, magari andando a finire in un ennesimo fallimento, non si può pensare che quella successiva possa agire diversamente, cioè investire senza detenere un marchio.
Siamo in sostanza di fronte a due visioni inconciliabili ma entrambe virtuose: da una parte i tifosi, che hanno fatto una cosa monumentale acquisendo i simboli della propria squadra, dall'altra degli imprenditori che ragionano come tali e che, mostrando piena competenza di come funziona una impresa, hanno fatto una scelta del tutto logica. Scelta che, qualora fossero seri, probabilmente dovrebbero fare anche ulteriori imprenditori futuri che dovessero acquisire o far rinascere per l'ennesima volta la Lucchese.
Insomma, prendendo atto che il calcio ormai è configurato come una industria e le società gestite con logiche aziendali, la conseguenza dell'esistenza di una associazione di tifosi che detiene i simboli della squadra può essere quella di non vedere mai più rappresentati tali simboli e, come detto, consegnarli alla storia e forse all'oblio.
Per essere ancora più chiari, non si tratta, come detto, di criticare Lucca United, che anzi adoriamo, o la società, che ha preso una iniziativa del tutto lecita, ma di prendere atto del fatto che con questi presupposti la Lucchese potrebbe non chiamarsi mai più anche 'Libertas' e che magari mai più vedremo il logo storico sulle maglie. Se questo è lo stato dei fatti, forse potrebbe essere il caso di rassegnarsi e valutare una cessione del logo alla società, magari con prelazione in caso di rivendita qualora valorizzato, per assicurare la continuità storica dei simboli. I tempi probabilmente ci sono, la Lucchese non ha così tanta visibilità al punto che, una volta annunciato il nuovo logo, non si possa più tornare indietro e la questione, lo ripetiamo, non è se i nuovi simboli siano belli o brutti, ma la propagazione nel tempo di una storia.
Vogliamo ulteriormente ribadire che queste considerazioni non sono critiche o polemiche rivolte ad alcuno degli attori della vicenda, anzi, non abbiamo nemmeno un punto di vista o una opinione certa in merito, ma crediamo sia nostro compito proporre all'opinione pubblica una riflessione in merito.
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