Galleria Rossonera
sabato, 11 maggio 2024, 17:47
di gianluca andreuccetti
Il Sestri Levante è stata una delle sorprese del girone B di Serie C. Umiltà e forza del gruppo, questo il segreto dei Corsari, reduci da un campionato che si è concluso con la permanenza tra i professionisti. Molte le problematiche affrontate dai rossoblu: ostacoli legati non solo all'inesperienza ma anche di natura logistica. A causa dell'inagibilità dello stadio "Giuseppe Sivori", il Sestri Levante ha disputato le proprie gare casalinghe prima a Carrara e poi a Vercelli. Uno dei protagonisti è stato il direttore sportivo Carlo Musa (nella foto, a destra): subentrato il 9 ottobre 2023, con le sue scelte ha contribuito alla storica salvezza dei Corsari. Carlo Musa è intervenuto ai nostri microfoni. Ecco le sue parole.
Che stagione è stata per il Sestri Levante?
"Erano 74 anni che la nostra squadra non disputava un campionato professionistico. Un'annata molto positiva, impegnativa ma allo stesso tempo difficile, considerando che le gare casalinghe le abbiamo disputate lontano dalla nostra città. Siamo stati bravi a superare i numerosi ostacoli, ottenendo un grande risultato, ovvero la salvezza".
Quanto è stato difficile subentrare a stagione in corso?
"Non è stato semplice, però è una situazione che avevo già sperimentato nelle mie passate esperienze alla Viterbese e all'Avellino. Ho ereditato una squadra ben costruita e un gruppo solido, considerando che la maggior parte dei giocatori erano reduci dalla vittoria dello scorso anno del campionato di Serie D. Sin da subito, ho instaurato un ottimo rapporto sia con mister Barillari che con la proprietà e l'ambiente".
Dopo un girone d'andata chiuso al terzultimo posto, nel girone di ritorno siete riusciti a risalire la classifica...
"Abbiamo allestito una rosa con diversi giovani. Dopo un iniziale periodo di adattamento alla categoria, nella seconda parte del campionato siamo maturati, riuscendo a racimolare diversi punti. Non è stato semplice perché le nostre dirette concorrenti tra le altre sono state Ancona e Spal, squadre con ambizioni e un budget diverso dal nostro".
Che importanza hanno avuto i giovani in questa stagione?
"Grazie alla loro voglia e alla loro spensieratezza sono stati determinanti per raggiungere l'obiettivo della salvezza. Non dimentichiamoci però dei giocatori più esperti della nostra rosa, capaci di dare l'esempio non solo durante la partite, ma anche durante ogni allenamento".
Il classe 2004 Gabriele Parlanti è stato uno dei giovani che si è messo maggiormente in evidenza...
"Oltre ad essere un ragazzo con la testa sulle spalle, Gabriele è un centrocampista con tanti margini di miglioramento. Durante il mercato di gennaio, la Triestina ha deciso di acquistarlo a titolo definitivo, lasciandolo in prestito a Sestri per gli ultimi mesi del campionato. Un calciatore che, se continua così, può dire sicuramente la sua".
Pochi giorni fa, le strade vostre e di mister Barillari si sono divise...
"Fa parte del nostro mestiere. Enrico, che ringrazio, dopo due anni splendidi non aveva più le motivazioni per proseguire. Purtroppo si è chiuso un ciclo. Insieme alla società valuteremo il futuro".
Una squadra che l'ha stupita?
"Sono diverse le realtà che quest'anno hanno fatto bene. Ad esempio, una conferma è stato il Pontedera di Canzi. A mio parere, anche mister Gorgone ha fatto un buon lavoro..."
Un giudizio sul campionato della Lucchese?
"I rossoneri hanno fatto un buon campionato. Quando cambiano sia la proprietà che lo staff e parte dei calciatori non è mai semplice. Un anno in cui sono state gettate le basi in vista della prossima stagione. Auguro sia alla piazza di Lucca che a Bulgarella un futuro roseo".
Si aspettava un dominio così netto da parte del Cesena?
"Era preventivabile, anche se mi aspettavo che nell'arco della stagione ci fossero delle squadre che potessero darle del filo da torcere. Inoltre, sono stati bravi sia a mantenere gran parte della rosa dello scorso anno che a valorizzare i giovani del vivaio".
Quali sono le favorite alla vittoria dei playoff?
"Ci sono diverse formazioni importanti. A mio parere Avellino e Benevento hanno un passo in più. Occhio alla Carrarese, al Vicenza e alla Torres, che può sfruttare al meglio il fattore campo. Per vincere non basta però essere tra le favorite. Ad esempio, il fatto che la finale verrà disputata a una distanza più breve di giorni rispetto a prima, è un fattore di cui tenere conto. A fare la differenza sarà la lunghezza delle rose"
Un giudizio sulle seconde squadre?
"Per noi piccoli club adesso è più difficile avvicinarsi ai vivai delle società di Serie A,Dall'altra parte, è un progetto che sta portando i suoi frutti: basti pensare alla Juventus. In generale, cercherei di introdurre delle norme che possano assicurare maggior minutaggio ai giovani e che possano migliorare le nazionali giovanili italiane".
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