Galleria Rossonera
lunedì, 6 maggio 2024, 19:21
di gianluca andreuccetti
"La Lucchese mi rimarrà per sempre dentro". Una frase non banale, anzi significativa. Pronunciata non da una persona qualunque, ma da uno dei protagonisti del passato recente della Lucchese: stiamo parlando di Giuseppe Galderisi. Un allenatore esperto che è rimasto molto legato ai colori rossoneri, allenandola in due momenti diversi: nel 2014-15 e tra il 2016 e il 2017. Un tecnico molto preparato, in grado di valorizzare diversi giocatori, adesso assoluti protagonisti tra i professionisti. Galderisi ha rilasciato un'intervista esclusiva ai nostri microfoni. Con lui non abbiamo solo parlato di Lucchese ma anche di tanto altro.
Che ricordi ha del suo passato in rossonero?
Con la Pantera ho avuto un'intensa storia d'amore. Lucca è una piazza in cui oggettivamente ci sono tutti i presupposti per lavorare bene. Quando arrivai la prima volta, sia i tifosi che la città mi accolsero con grande stima e rispetto.
Nel 2014-15, venne chiamata a stagione in corso per sostituire Pagliuca, ottenendo la salvezza in Serie C...
Avevo a disposizione una rosa di assoluto livello. Un mix tra giocatori di esperienza come Mingazzini ed Espeche e giovani interessanti, come Forte, Biasci o Strizzolo. Oltre all'aspetto tecnico, da sottolineare anche il valore umano di quella squadra.
Qual è la partita che le è rimasta particolarmente impressa da tecnico della Pantera?
In primis, direi il derby vinto il 21 marzo 2015 in casa contro il Pisa. A fine gara, tutta la squadra venne chiamata sotto la curva per festeggiare. Quell'anno riuscimmo a strappare diversi risultati importanti, mettendo in difficoltà sia all'andata che al ritorno la corazzata Teramo. Mi colpirono, i complimenti dell'allora tecnico dei biancorossi, Vincenzo Vivarini (adesso al Catanzaro ndr).
Ha qualche rimpianto?
Nel calcio i rimpianti servono a poco. La Lucchese mi rimarrà per sempre dentro. Mai dire mai, magari in futuro ci rincontreremo...
Un giudizio su mister Gorgone?
Con Giorgio ho un ottimo rapporto: è entrato a far parte del mio staff quando allenavo la Triestina. Lo reputo un allenatore molto preparato, scrupoloso. Purtroppo, non tutte le annate sono semplici. A mio parere, il traguardo dei playoff era tranquillamente alla portata della Lucchese, che merita decisamente di più.
Nella rosa attuale dei rossoneri, c'è un ragazzo allenato da lei in passato, ovvero Federico Russo...
Federico ha esordito con la prima squadra della Lucchese a soli 17 anni, sotto la mia prima gestione. A colpirmi, fu il suo atteggiamento. Oltre alle qualità fisiche e tecniche, in un calciatore a fare la differenza sono anche l'impegno e lo spirito di sacrificio. Russo rispecchia questi due valori. Sono convinto che in futuro può diventare uno dei pilastri di questa squadra.
Mantova, Cesena e Juve Stabia: quale tra queste squadre l'ha stupita di più quest'anno?
Ai nastri di partenza, il Cesena era una delle favorite per il salto di categoria. In pochi, avrebbero scommesso invece sul Mantova. Avendola allenata due stagioni fa, posso dire che questa è una piazza incredibile. I meriti vanno soprattutto a Possanzini capace, anche grazie al suo gioco, di trascinare la squadra verso un'unica direzione. Lo stesso vale per la Juve Stabia, capace di vincere un girone tutt'altro che semplice. Il blasone e il passato glorioso di alcune società, non contano a volte...
Chi può vincere i playoff?
É difficile: tutto può cambiare. I playoff sono una competizione a se. Vicenza, Padova, Benevento e Avellino sicuramente potranno dire la loro. Occhio anche al Catania che grazie alla Coppa Italia è riuscita a centrare questo traguardo.
Un giudizio sulle squadre U23?
Le seconde squadre possono portare a dei vantaggi: sono lo step intermedio tra il campionato Primavera e la Serie A. I risultati che stanno ottenendo Atalanta e Juventus sono sotto gli occhi di tutti.
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