Galleria Rossonera
giovedì, 5 maggio 2022, 08:21
di diego checchi
Il terzino sinistro rossonero Cosimo Nannini fa un bilancio della stagione in questa intervista, affrontando diversi argomenti e si racconta sia come ragazzo che come giocatore: "Il bilancio di questa stagione è assolutamente positivo soprattutto per quanto riguarda la squadra, l'obiettivo era la salvezza ma non ci siamo accontentati. Dispiace di essere usciti subito perché avevamo fatto noi la partita e potevamo passare ma non ci siamo riusciti. Anche a livello personale sono molto contento, quest'anno anche grazie al mister e ai compagni sono riuscito a trovare quella continuità che mi era mancata fino ad ora per crescere".
Abbiamo notato che è migliorato molto soprattutto nella fase difensiva.
"Sono migliorato nella fase difensiva ma anche sotto tanti altri aspetti, il mister ha lavorato molto sulla fase difensiva ma anche a livello tattico mi ha aperto un mondo. A volte non è facile capire quando spingere piuttosto che rallentare il gioco, oppure fare un giro palla in più, ma mister Pagliuca mi ha aiutato molto a capire queste dinamiche".
Come si è trovato a Lucca?
"Benissimo, a parte il fatto che sono tornato vicino a casa mia che è a Incisa. Lucca è una piazza che ha qualcosa in più, c'è tanta passione e amore verso la squadra. Forse negli ultimi anni i tifosi si erano un po' allontanati, viste le note vicissitudine, ma vedere 700 persone a Gubbio non è roba da poco, anche in categorie superiori è difficile vedere così tanti tifosi in trasferta".
Ha un altro anno di contratto vero?
"Sì e sarei felicissimo di restare, parlerò con la società e spero che loro abbiano apprezzato quello che ho fatto quest'anno perché il mio obiettivo è quello di rimanere".
Secondo lei cosa serve per alzare l'asticella l'anno prossimo?
"Quest'anno c'erano tanti giocatori di categoria che però non avevano mai trovato continuità. Abbiamo formato un grande gruppo è dove non arrivavamo con la tecnica siamo arrivati con la forza del gruppo, credo che questa sia la cosa fondamentale. Poi, saprà la società cosa fare per migliorare la squadra".
Cosa le ha insegnato il mister?
"Mister Pagliuca mi ha aiutato davvero tanto come ho già detto prima a livello tattico, ma la cosa più importante è che non mi ha mai fatto mancare la sua fiducia, ad esempio quando sotto Natale ero rientrato dall'infortunio e non stavo facendo benissimo, lui mi ha sempre spronato e mi ha consentito di tornare sui miei livelli".
Adesso dispiace interrompere la stagione.
"Ovviamente, domenica è rimasto l'amaro in bocca perché potevamo davvero vincere. Continuare a stare insieme alla squadra e vivere l'intesa anche con i tifosi sarebbe stato bello. Comunque questa è stata una grande annata e bisogna essere positivi e ottimisti per il futuro".
Ci dica un po' di lei: dove ha cominciato a giocare a calcio e come si è sviluppata la sua carriera?
"Ho fatto la scuola calcio nel mio paese a Inicisa, dopo di che ho fatto le giovanili per dieci anni nella Fiorentina, un anno nella Berretti del Prato dove ho avuto qualche problema. Poi sono andato in Serie D alla Sangiovannese, dove feci una grande stagione, tra l'atro c'era anche Federico Papini. Da lì sono andato al Bari dove abbiamo vinto il campionato e poi due anni di C in prestito a Piacenza e Lecco. Quest'anno ero qui a titolo definitivo e questo fa differenza perché ti permette davvero di costruirti un futuro".
Qual è stato l'allenatore che ha creduto di più in lei?
"Sicuramente Iacobelli alla Sangiovannese e Pagliuca quest'anno mi hanno fatto sentire stimato e mi hanno dato qualcosa in più, ma mi sono trovato bene con ogni allenatore che ho avuto fino ad ora".
Oltre il calcio cosa fa?
"Mi sono laureato a dicembre in scienze motorie, ora faccio un periodo di riposo ma poi mi piacerebbe continuare gli studi, fare la magistrale o qualche master. Mi piace anche uscire con gli amici anche se non sono uno che parla molto".
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