Galleria Rossonera
sabato, 30 dicembre 2023, 08:56
di gianluca andreuccetti
La Lucchese degli anni 90. Un periodo bellissimo, dove sognare la Serie A era lecito e non utopia. Una favola, il cui lieto fine rimarrà per sempre incompiuto. Tanti i giocatori che in quegli anni si sono messi in evidenza con la casacca rossonera. Uno di questi fu Massimo Rastelli, attaccante che ha militato nella Lucchese dal 1990 al 1997. I numeri parlano da soli con 50 reti in 222 presenze. L'ex giocatore della Pantera ha rilasciato un'intervista esclusiva ai nostri microfoni. Ecco le sue parole.
Che ricordi ha della sua esperienza da calciatore con i colori rossoneri?
Sono arrivato a Lucca quando ero ancora nei miei primi anni della carriera. Ho avuto la fortuna di vivere uno dei periodi più belli della Lucchese. Con la Pantera ho disputato sette campionati di Serie B. Stagioni in cui siamo sempre stati tra i protagonisti. L'obiettivo iniziale è sempre stata la salvezza, ma in un paio di campionati siamo andati vicini alla massima serie.
Cosa mancò alla Lucchese per andare in Serie A?
A livello caratteriale direi la convinzione di poter ottenere quel tipo di risultato. Nella mia prima stagione a Lucca, arrivammo a 2 punti dalla promozione. Dall'altra parte, gli altri elementi che influirono furono sicuramente alcune decisioni arbitrali discutibili e gli infortuni nel momento decisivo della stagione di alcuni giocatori chiave.
Una partita che le è rimasta particolarmente impressa?
Una partita che ricordo volentieri è stata la sfida di ritorno di Coppa Italia contro l'Inter del 1993. Dopo il 2-0 dell'andata riuscimmo a vincere per 2-1 al Porta Elisa, venendo però eliminati. La partita che invece mi è rimasta maggiormente impressa in senso negativo è stata la sfida di campionato della stagione 1995/96 contro l'Andria. Eravamo in una fase cruciale della stagione e ci stavamo giocando la Serie A. Quella gara terminò sul risultato di 1-1 e io venni espulso nel finale, saltando di conseguenza la scontro diretto della giornata successiva contro il Bologna.
Un allenatore che l'ha influenzata?
Orrico è stato il primo allenatore che ho avuto alla Lucchese. Da un punto di vista tattico era avanti venti anni a tutti, proponendo cose che tutt'ora sono attuali. Lippi è invece una persona eccezionale. É stato un allenatore di grande carisma, di personalità e che sapeva gestire in modo efficace un gruppo. Bolchi invece è stato un tecnico pragmatico e concreto. Da ognuno di loro ho cercato di prendere il meglio.
Che ne pensa di questa prima parte di stagione discontinua della Lucchese?
La Pantera la seguo sempre con grande affetto ed interesse. Mi piacerebbe che prima o poi ritornasse in Serie B. Penso che Lucca meriti questo tipo di palcoscenico. Non conosco i nuovi vertici societari, però penso che sia necessario dare loro tempo di programmare. Gorgone invece lo conosco benissimo. Giorgio è un tecnico molto preparato e spero che possa fare bene. Bisogna avere pazienza e dargli tempo di formare un gruppo solido, capace di ottenere risultati e superare anche i momenti difficili.
Qual è la squadra favorita a vincere il girone B?
Al momento come esperienza e blasone vedo leggermente favorito il Cesena. In questa stagione i romagnoli stanno avendo il giusto rendimento per andare in Serie B. Occhio però alla Torres che è un'altra piazza importante. In Serie C non ci sono partite scontate, si lotta e si gioca fino all'ultimo secondo.
Un parere sulle seconde squadre?
Non ci vedo niente di male. Le grandi squadre, soprattutto quelle che hanno un settore giovanile di primo livello, hanno interesse a far giocare i loro giovani in un campionato impegnativo in grado di farli crescere, evitando così di mandarli in prestito.
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