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Favarin: "La Lucchese può giocarsela con tutti. Una favorita? Io dico il Pescara"

venerdì, 20 ottobre 2023, 13:07

di gianluca andreuccetti

Andare avanti senza dimenticarsi del passato. Un passato alla Lucchese fatto di gioie e di dispiaceri, di vittorie e di sconfitte ma che nessuno potrà mai cancellare. Uno degli allenatori capaci di lasciare un segno importante all'interno della storia recente della Lucchese è stato Giancarlo Favarin. L'attuale tecnico del Livorno ha rilasciato delle dichiarazioni ai nostri microfoni. Ecco le sue parole.

Mister Favarin, ha allenato per la prima volta la Lucchese tra il 2008 e il 2010, esperienza coronata con il doppio salto di categoria dalla Serie D alla Serie C1: quali furono i segreti di quella cavalcata? 

"Un periodo eccezionale. In quei due anni vincemmo due campionati di fila e la Supercoppa di Serie C. In entrambi i casi riuscimmo a vincere il campionato addirittura con diverse domeniche di anticipo. Il segreto di quella cavalcata fu la compattezza del gruppo. Una squadra fatta con intelligenza da parte del DS dell'epoca Paolo Giovannini e che è riuscita a consolidarsi con il passare del tempo."

É tornato a Lucca nella stagione 2018-19, un'annata caratterizzata da una penalizzazione di 25 punti e dalla salvezza ottenuta grazie alla vittoria dei play-out contro il Bisceglie. Che ricordi ha di quell'avventura?

"Un anno veramente travagliato, considerando che senza la penalizzazione potevamo addirittura giocarci i play-off. Un fattore fondamentale furono i tifosi, che ci aiutarono economicamente a disputare gli ultimi cinque mesi di campionato. In quella stagione difficile, i ragazzi furono bravi a creare un gruppo con un'identità ed un senso di appartenenza forte. In rosa avevamo alcuni giocatori semi sconosciuti per la categoria che riuscirono però a fare un campionato straordinario: basti pensare a Bortolussi, Lombardo, Mauri e Favale. Falcone e Gabbia invece con l'esperienza a Lucca hanno compiuto un step importante nel loro percorso calcistico, che adesso li vede giocare ad alti livelli. 

Ha citato due giocatori come Gabbia e Falcone, oggi rispettivamente al Villarreal e al Lecce. É sorpreso dal percorso di questi due ragazzi? 

"Sinceramente non sono sorpreso dal loro rendimento. Gabbia lo reputo un ragazzo umile che già alla Lucchese aveva dimostrato di meritarsi palcoscenici di primo livello. Falcone, che avevo già allenato a Gavorrano, veniva da un paio di stagioni poco convincenti. Grazie anche all'aiuto del preparatore dei portieri Enzo Biato, a Lucca Falcone è riuscito a crescere molto. Si merita la Serie A e anche di essere nel giro della nazionale italiana.

Quest'anno la Lucchese ha cambiato molto sia a livello societario che a livello di guida tecnica: come giudica il nuovo corso e l'inizio di stagione dei rossoneri?

"Ho seguito passo passo gli sviluppi della nuova stagione. Ho l'impressione che la nuova società stia portando idee chiare per fare calcio vero e di questo sono contento per la Lucchese e per la città di Lucca in generale. Sinceramente conosco Gorgone solo sotto l'aspetto del calciatore e non dell'allenatore, mi sembra però che abbia delle idee ben precise e che la sua squadra stia giocando un buon calcio. La Lucchese è una squadra ben assortita, fatti di giovani interessanti e di giocatori esperti come Gucher e Tiritiello. Partendo così forte, i rossoneri hanno messo in difficoltà tante squadre. Se non ci sono intoppi, penso che sia una compagine che può entrare tra le prime quattro posizioni. La squadra di Gorgone ha la possibilità di giocare tutte le partite a viso aperto.

C'è un giocatore che la sta sorprendendo in positivo? 

"Sono contento del rendimento che sta avendo Romero. Secondo me è un ragazzo che grazie alla sue qualità fisiche può permettere alla Lucchese di fare un importante salto di qualità".

 All'interno del girone della Lucchese vede una squadra favorita alla vittoria finale?

"Sinceramente vedo tante squadre che possono giocarsela fino alla fine. A lungo andare la compagine che può avere più chance è il Pescara, sia per il blasone che per l'esperienza del proprio allenatore."

Come sta procedendo l'esperienza sulla panchina del Livorno?

"Siamo partiti un po' in ritardo, tanti giocatori stanno trovando la condizione adesso ma nonostante tutto stiamo lottando per le zone alte della classifica. Ci aspettiamo un campionato difficile perché contro di noi tutte le squadre giocano la partita della vita. Livorno è una piazza esigente e siamo fiduciosi di poter fare bene."

 



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