Detto tra noi

Lucchese sedotta e abbandonata

lunedì, 27 gennaio 2025, 08:51

di fabrizio vincenti

L'epilogo dell'era (macché era, chiamiamola per quello che è stata: una triste parentesi) Bulgarella ha sorpreso un po' tutti, compresi noi. Francamente, pur avendo dubbi, troppo spesso confermatisi giustificati, sulle intenzioni e sui risultati raggiunti da questa gestione, non credevamo di assistere a quanto è andato in scena in queste ultime settimane. Sulla solidità del Gruppo Bulgarella crediamo non ci sia nulla da discutere, e per questo motivo abbiamo sempre pensato che la strategia per uscire dalla società rossonera avrebbe avuto dei paletti ben precisi. Alla resa dei conti, così non  è stato. Le trattative condotte trolley alla mano  – di cui ora perderemo definitivamente le tracce – dall'amministratore part time Salvatore (detto Ray) Lo Faso sono andate oltre l'immaginabile, arrivando a non mettere a conoscenza del Comune i nomi dei reali acquirenti nemmeno a cose fatte. Un comportamento gravissimo verso la città, i suoi rappresentanti e i tifosi, ma che testimonia una volta di più come questo gruppo in meno di due anni si sia mosso con logiche totalmente sconnesse dal territorio: sono sempre rimasti una entità avulsa nonostante qualche operazione di marketing.

Inutile in questa sede ribadire nei dettagli, perché molte cose non hanno e non avevano convinto sin dall'inizio. Si potrebbe parlare delle promesse di categorie superiori, dello stadio a tempo di record, del centravanti da 20 gol, di un progetto di lungo respiro, di un centro sportivo in province limitrofe mai partito, delle dichiarazioni ufficiali puntualmente smentite. Potremmo continuare, ci fermiamo.  Più utile, forse, sottolineare come, e dà dolore scriverlo, ci siano stati tanti tifosi talmente creduloni da credere tutto vero e risentirsi anche duramente verso chi qualche dubbio manifestava. Segno di evidente immaturità di una piazza che è ormai, al di là delle catastrofi subìte, l'ombra di se stessa e che non ha imparato nemmeno dai naufragi passati. Chiariamo: sentirsi rispondere che "sono un tifoso e ho ragionato come tale", non è una giustificazione, a meno che uno non ritenga la categoria dei tifosi parificata a quella degli imbecilli. Non non lo pensiamo: una cosa è la passione, anche accesa, un'altra è bersi tutto., è comportarsi da idioti creduloni.

In questi giorni sentiamo critiche anche verso l'amministrazione comunale: ci paiono in larga parte ingenerose. E diciamo in larga parte, non del tutto. Proviamo a spiegarci: questa amministrazione ha speso enne volte di più (in due anni) di quelle di centrosinistra (in dieci), centrosinistra che, bene ricordarlo, ha sempre ignorato la Lucchese e i suoi tifosi, mettendoli in mezzo, con soddisfazione, quando si trattava di condannare, esecrare, ergersi a giudici per comportamenti legati alla tifoseria. Interventi, zero. E che ora strepita pure. Le torri faro ridicole, unico o quasi intervento effettuato in passato, costano centinaia di migliaia di euro l'anno di affitto e sono una eredità dell'epoca Tambellini a cui la nuova giunta dovrebbe finalmente porre rimedio quest'anno. Ma al di là di questo, l'amministrazione ha porto sempre la mano a questa gestione dimostrandosi disponibile a cercare di risolvere le magagne. E' un fatto. Probabilmente lo avrebbe fatto verso chiunque avesse avuto la proprietà avendo, comunque, la garanzia di un gruppo solido alle spalle. Ma, ecco le colpe, l'idea della solidità ha fatto pensare, un po' come a tutti, che in qualche modo le cose potessero andare avanti. Invece, alcuni segnali di scricchiolio c'erano tutti. Qualcuno li ha colti, altri hanno continuato, anche tra i membri della giunta e dintorni, a non notarli. Andatevi a vedere nell'ultimo anno chi ha fatto foto, espresso giudizi lusinghieri, partecipato a eventi, frequentato il catering del Porta Elisa: troverete che alcuni amministratori non c'erano pur avendo titolo per esserci, altri sì. Le distanze si prendono anche in queste cose. E alcuni amministratori, come i tifosi, hanno preso un abbaglio. In cambio, hanno ricevuto l'umiliazione di essere presi in giro durante le trattative: il comunicato parla chiaro: non sono stati informati, evidentemente, perché la società cedete sapeva che si sarebbero messi di traverso e questo va a loro merito. Poi se in Italia si giudica solo con il metro di chi perde o di chi vince, altro discorso. 

E ora? Ora la situazione è grave, molto grave. In attesa di capire chi c'è dietro questo gruppo, perché appare chiaro che qualcuno dietro i nomi che sono stati resi noti, debba esserci per evidenti ragioni e che una trattativa lampo potrebbe semplicemente prefigurare una trattativa in cui in corsa sono stati cambiati alcuni soggetti, non possiamo che manifestare tutta la nostra preoccupazione. Il ruolo del Comune, a questo punto, ma forse non solo del Comune,  partendo dal presupposto che non può impedire una cessione tra privati, sarà comunque molto importante. Se le garanzie non ci sono, e sempre che non intervengano altre novità, l'amministrazione, come ha promesso, dovrà mettere in atto ogni azione. L'amarezza più pesante da buttare giù è che tutto questo accade nel 120° anno di storia del club. Un club, ancora una volta sedotto e abbandonato. 



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