Detto tra noi
sabato, 28 dicembre 2024, 13:17
di fabrizio vincenti
La pubblicazione del bilancio di esercizio della Lucchese al 30 giugno 2024 fa luce sulla reale gestione della società rossonera con l'avvento alla sua guida del Gruppo Bulgarella. Quello che va dal 30 giugno del 2023 al 30 giugno 2024 (per le società calcistiche il bilancio non si redige in base all'anno solare) è la prima stagione completamente sotto la guida del gruppo alberghiero ed edile. Il risultato, ci pare di poterlo dire senza tema di smentita, è totalmente fallimentare. Attenzione: non nel senso che il risultato economico stia portando al fallimento societario - una ipotesi che invece riteniamo da escludere sino a che resterà questo gruppo al comando – quanto, invece, sul piano dei risultati. Tutti ricordiamo come si presentò il presidente Bulgarella ma anche i suoi collaboratori nel 2023. Ambizioni, settore giovanile, risultati, gestione virtuosa, lotta per obiettivi importanti, riavvicinamento della squadra alla città. Di tutti questi obiettivi nessuno si può dire raggiunto. Ma ora si può anche aggiungere che il tutto è costato inutilmente denaro. Segno che la gestione non è stata certo il massimo, almeno nell'anno di riferimento del bilancio che ha visto come figure centrali l'amministratore delegato Salvatore (detto Ray) Lo Faso e il direttore generale Giuseppe Mangiarano, il secondo dei quali però sino al marzo 2024.
A colpire è innanzitutto l'entità della perdita in relazione ai risultati raggiunti. Quasi 2,5 milioni di euro di sbilancio possono essere tanti o pochi, non dimenticando che in Serie C le perdite sono la regola basta poi ripianarle avendo le risorse, ma l'entità va messa in relazione ai risultati: la Lucchese ha nel frattempo alimentato un suo patrimonio giocatori? No, anzi i pezzi migliori sono, ed erano, in scadenza. Ha centrato risultati sportivi importanti? No, dopo due anni consecutivi di playoff è rimasta tristemente fuori. Ha cementato il rapporto con Lucca? La risposta la trovate nell'interesse della città e degli sponsor, salvo ormai pochi affezionati, per la squadra. Ha finalmente rafforzato il proprio settore giovanile? Tutti voi sapete la risposta, inutile infierire. Il dato dei 2,5 milioni di perdita non può non essere messo anche in relazione a quella registrata l'anno prima (in buona parte sotto la gestione della precedente società) e che risulta dimezzata negli importi. Insomma, soldi spesi parecchi, o perlomeno di più, ma con risultati impalpabili. Ecco perché si deve parlare di risultato fallimentare e questo non può non ricadere su chi ha gestito la società, con il rammarico per gli investimenti comunque fatti dal presidente Bulgarella. Lo stesso ammontare debitorio, nonostante le numerose dichiarazioni di segno contrario rilasciate nel tempo, cresce. Dunque, la Lucchese, conti alla mano, ha maturato più debiti e nemmeno questi hanno generato risultati soddisfacenti.
E – forse la considerazione più amara – sembrano destinati a generarli nell'immediato futuro. Le parole allegate al bilancio del presidente Bulgarella, che parlano di risultati economici identici anche per la stagione in corso, ne sono la conferma: “...la società nel corso della stagione sportiva 2024/2025 proverà a conseguire l'obiettivo della salvezza nel campionato di Lega Pro”. In pratica, quanto fatto negli anni precedenti (con l'aggiunta di un primo turno playoff), ma a costi doppi. Le premesse erano molto (troppo) diverse: sembrava amore, era un calesse, parafrasando Troisi. I sogni, le parole, non hanno retto alla prova della realtà. Ma, ormai, il sipario su questa gestione, lo sappiamo tutti, sta calando. Per non rendere ancora più fallimentare la breve esperienza lucchese del Gruppo Bulgarella ora serve trovare i compratori giusti e non compromettere la categoria. Almeno questo sarà possibile a chi ha le redini della gestione e che dimostrato, al pari dell'indubbia professionalità in altri campi, tutti i suoi limiti in quello calcistico?
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