Porta Elisa News

Moriconi a un passo dalla maggioranza assoluta nella Lucchese?

sabato, 3 febbraio 2018, 09:58

di fabrizio vincenti

I giorni passano, la ricapitalizzazione arriverà a brevissimo, ma il futuro della Lucchese continua a rimanere nebuloso. E mentre si attende che da palazzo Orsetti il Comune convochi gli imprenditori interessati a impegnarsi e il vertice della società rossonera, qualcosa sembra muoversi invece a livello di assetti interni. Sono infatti in corso contatti per far transitare praticamente tutto il capitale sociale a Arnaldo Moriconi, che attualmente possiede direttamente o per il tramite di città Digitali circa il 10 per cento della Lucchese pur fungendo da proprietario di fatto in virtù dei crediti maturati verso gli altri soci.

L'intenzione sarebbe quella di prendere il mano la quasi totalità della Lucchese in occasione della sottoscrizione della ricapitalizzazione con il capitale sociale che non casualmente è stato portato da 100mila a 10mila euro, una scelta sicuramente discutibile anche a livello di immagine, ma che consente con meno di 10mila euro di diventare il proprietario unico o quasi. In pratica, Moriconi, attraverso Città Digitali dovrebbe raccogliere il 97 per cento della Lucchese. 

L'uno per cento resterebbe a Moreno Micheloni, a Lucca United (che tornerebbe all'1 dopo aver faticato sette camicie per onorare il suo 10) e a Lucchese Partecipazioni, sino qui socia di maggioranza con il suo 88 per cento. Da Lucchese Partecipazioni uscirebbe lo stesso Moriconi, ma tutto non è ancora definito perché questione delle questioni rimane quella della fideiussione che vede responsabili tutti i soci attuali. Una volta definito questo aspetto, il passaggio sarà inevitabile e, se non altro, porterà chiarezza: Moriconi, sinora amministratore di fatto della Lucchese con Bini in grado solo di avallare le sue scelte, diverrebbe il proprietario a tutti gli effetti della Lucchese. E ogni scelta ricadrebbe su di lui. Nel bene e nel male. 

Per farne cosa? E qui gli interrogativi si riaccendono e portano, forse, ancora una volta verso Pietro Belardelli, il contestato imprenditore romano di cui la piazza non vuole nemmeno sentire parlare. A molti, del resto, non è del resto sfuggita la presenza in tribuna, anche contro l'Arezzo, dei due avvocati pisani che a furor di popolo furono bloccati una volta firmato il contratto di cessione nel dicembre scorso e dietro cui si celava lo stesso Belardelli. E c'è chi sussurra di aver visto dalle parti dello stadio lo stesso Adolfo Anconetani, uno dei pilastri su cui potrebbe ruotare l'operazione o magari un'altra operazione di acquisizione in colloborazione con lo stesso Moriconi. Sulla sfondo, resta la trattativa con il Comune, con quali speranze (e reale interese) non è dato sapere. Il futuro è ancora nelle nebbie.




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