Mondo Pantera

Due ore di faccia a faccia tra Grassini e Lucchesi e i tifosi rossoneri

martedì, 20 marzo 2018, 00:54

Due ore di faccia a faccia, senza convenevoli, a volte anche spiattellando sul tavolo domande scomode, quasi urticanti, ma necessarie per chi, come i tifosi rossoneri, hanno già passato l'inferno di due fallimenti societari, rischiando seriamente il terzo un anno fa. Al Museo rossonero è andato in scena un lungo faccia a faccia tra Lorenzo Grassini, che salvo colpi di scena è destinato a divenire il nuovo presidente e azionista di maggioranza della Lucchese, Fabrizio Lucchesi, probabile direttore generale, e un nutrito gruppo di tifosi. Nella stanza principale del Museo si sono ritrovati in oltre duecento per capire cosa sta succedendo e chiedere, di persona, perché l'imprenditore senese con attività a Londra si è deciso a acquistare la Lucchese. Un incontro che i tifosi hanno gradito, se non altro per la disponibilità dimostrata. A Grassini e Lucchesi chiedono serietà e trasparenza, in quel caso avranno il loro appoggio. "Se la raccontano, la raccontano bene", ha sintetizzato un tifoso a fine riunione quando il clima si è definitamente sciolto e i tanti tifosi hanno continuato a far capanello intorno ai due e a chiedere ulteriori lumi.

 Presentati dal presidente di Lucca United Stefano Galligani e dal vice Moreno Micheloni, i due, accompagnati da Gianni Ferruzzi, il braccio destro di Grassini, si sono sottoposti a un fuoco di domande, non prima di aver ricostruito i passi fondamentali che hanno portato Grassini a offrire 800mila euro peri rilevare l'80 per cento del club a Arnaldo Moriconi. 

"Mi sono trasferito all'estero alcuni anni fa – ha spiegato Grassini – dove ho fatto un po' di fortuna gestendo alcune aziende, delle quali poi ho acquisito il pacchetto di maggioranza. Ho voglia di provare a fare qualcosa anche in Italia che abbia un impatto anche nel sociale e il calcio dalle nostre parti è un punto fermo. Peraltro ho iniziato a seguire il calcio da quando sono in Inghilterra. Inizialmente mi ero mosso per rilevare l'Arezzo grazie a una conoscenza, ma sono sorte varie problematiche. A quel punto, Lucchesi mi ha proposto la Lucchese, in questa cittò ero stato solo da turista. Ho parlato con Moriconi e con lui c'è stata empatia. A lui ho chiesto di rilevare l'80 per cento perché in una societò voglio metter bocca nel bene o nel male. Poi abbiamo trovato l'accordo, anche se i numeri erano variati, ma non mi ha posto clausole particolari come ho letto da qualche parte. Qui sono cpaitato per caso, ma mi è piaciuto e spero di innamorarmene, qui c'è una tifoseria non arrogante né  maleducata. Sia chiaro: a nessun piace buttar via soldi, dunque vogliamo creare una realtà virtuosa. Per questo ho cercato Lucchesi che mi ha ssicuratot che con una gestione fatta in un certo modo entro due anni è fattibile  il passaggio di categoria. Non ho da costruire uno stadio nuovo, voglio divertrmi e se possibile guadagnarci qualcosa, il guadagno a volte si fa anche a livello di immagine". 

Poi un fuoco di fila di domande. "Se Moriconi mi ha venduto la tv? No, assolutamente, se me lo avesse proposto ci avrei pensato, come sapete nella partita c'è anche Federico Vespa". Da dove vengono i suoi soldi? Ho paura di ingressi di questo genere", ha fatto eco un altro tifoso che lo ha incalzato con un'analisi dettagliata delle sue aziende e di qualche zona non ben illuminata. "Nel 2007 sono andato in Tanzania – ha spiegato Grassini – incaricato da un gruppo di orafi aretini a cui dovevo curare gli affari. Una volta là, mi sono reso conto che le cose non stavano come credevano loro che avevano delle concessioni per la lavorazione dell'oro. Ho creato una nuova società, ho acquistato i macchinari per la lavorazione dell'oro con lo iodio e poi ho rilevato l'azienda grazie a questo investimento. Successivamente abbiamo venduto alcune concessioni e il loro valore è stato trasferito nella Nilor. Un mio direttore ha una condanna in primo grado in Romania? Non sapevo della condanna, l'ho conosciuto anni fa e comunque non ha deleghe di firma. Avrei debiti con soggetti mai pagati a persone di Siena? Non mi risulta. Mi pare di essere trasparente, del resto se volevo potevo fare l'operazione con una società fiduciaria o off shore, e invece ho messo me stesso e mia moglie". 

Spazio anche per eventuali imprenditori lucchesi. "Tutti sono ben accetti – ha aggiunto – e vorrò un rappresentante di Lucca United nel cda, Lucca United non è una controparrte ma un soggetto qualifiacato a parlare. Di sicuro porteremo avanti rapporti con gli imprenditori lucchesi. Quanto alle strutture, me ne ha paralto anche il sindaco. nella nostra idea di società c'è la volontà di destinare parte degli investimenti alle strutture e al settore giovanile. La chiusura dell'affare? E' fissata entro il 12 aprile, ma contiamo di farla prima di allora". 

Poi è stata la volta del fuoco di fila per Lucchesi. "Non si può promettere un risultato sportivo, posso promettere l'impegno massimo, sono abituato a fare scommesse e questa sento di poterla fare. Ho contatti con un club di B e con uno di A, ma ormai sono legato a questo progetto. Credo che la serie B sia la dimensione giusta per questa città, ma non ci si può andare senza strutture, settore giovanile e un modello preciso di azienda. Meglio andarci anche dopo, ma avendo dato vita a una realtà solida. Dobbiamo fare le cose in modo graduale, quello che forse è mancato a Lucca, dove ci sono le condizioni per fare qualcosa di importante".

Spazio anche per i trascorsi nel Pisa: "Ho ancora da avere 1,2 milioni di euro da quella esperienza. Il Pisa se non lo finanziavamo era fallito. Tutto ha iniziato a rompersi quando Gattuso e Petroni hanno litigato, lì ho deciso di farmi da parte. Poi è successo di tutto, e la folla non la controlli più, si è trattato di una droga collettiva che ha coinvolto tuta la città, ma a Pisa ho vinto un campionato e due volte siamo andati ai play off sfiorando la promozione. Sono contento comunque di quella esperienza, anche se a alcune persone di loro, per scherzarci su, ho detto che quest'anno non torneranno in B e nemmeno il prossimo perché toccherà a noi. Io ho fatto fallire il Latina? Non scherziamo, prima ho venduto giocatori per provare a far calare il debito, poi sono stato consulente del curatore fallimentare, così come altrove in passato: sono bravo e mi cercano... Preoccupato per la posizione della Lucchese? No, la squadra c'è e si salverà, forse non saranno fenomeni ma nemmeno dei brocchi, non ci saranno problemi, i ragazzi so che daranno il massimo. In ogni caso l'affare non sarà influenzato dalla posizione di classifica finale. Comunque sia, il prossimo anno saremo in serie C. Chi sarà il direttore sportivo? Ce lo abbiamo già, a giugno poi tireremo le somme, ma questo vale per tutti". 

 

 



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