Mondo Pantera

"La Lucchese torna in città": una giornata di straordinarie emozioni rossonere

venerdì, 26 maggio 2023, 07:59

Oltre 500 persone al Teatro del Giglio e prima quasi altrettante dietro il coro di San Michele hanno festeggiato il 118° compleanno della Lucchese aderendo all'iniziativa lanciata dal Comune di Lucca "La Lucchese torna in città", una giornata all'insegna delle emozioni che ha visto prima la inaugurazione della targa dedicata alla fondazione della Lucchese, voluta da anni dai tifosi e finalmente realizzata, poi un vero e proprio spettacolo dedicato a chi vuole bene alla Pantera e destinato a ripercorrere alcune delle tappe più significative degli ultimi 50 anni di storia rossonera. 

Sul palco, in una serata condotta da Fabrizio Vincenti, si sono ritrovati Massimo Morgia, Mario Donatelli, Toni Carruezzo, Matteo Nolé, Marco Di Vito e Jacopo Coletta che hanno raccontato cosa ha rappresentato e rappresenti la Lucchese per loro, per la loro vita, per la loro storia calcistica. Tante emozioni, con momenti a volte toccanti. In sala, tantissima gente e tanti altri protagonisti del passato e di ora della Pantera, a partire dai rappresentanti della società e delle istituzioni.

A portare i saluti del Teatro del Giglio, il suo amministratore unico, Giorgio Lazzarini: “Sono felicissimo di questa iniziativa proposta dall’amministrazione. La città deve migliorare e rivivere il rapporto con la squadra di calcio. Deve risorgere il sentimento di amore dei cittadini nei confronti della squadra che rappresenta la città. Il calcio è una forma di cultura e dunque una rappresentazione artistica e il teatro si apre alla città e alla Lucchese”. Poi la parola è andata al sindaco Mario Pardini: “Lo spettacolo è bellissimo. La Lucchese è il simbolo della nostra città. Dopo 118 anni un teatro pieno. Ci tengo a ringraziare il Presidente Vichi e tutto il gruppo che ha permesso di essere qui oggi e saluto la nuova proprietà. Ringrazio l’assessore allo sport e Lucca United. Questo compleanno è una nuova partenza.Lo sport è fondamentale e ci stiamo muovendo perché il calore che stiamo avvertendo attorno alla Lucchese ci sia anche nei confronti delle altre realtà. La città in tal senso ha bisogno di un sussulto”. 

Uno alla volta, in un tripudio di cori e di applausi ecco comparire sul palco i giocatori, a partire da Massimo Morgia: “Per me la Lucchese è tutta la mia vita. Avevo 25 anni e qui sono rimasto. Ho girato tante città, ma quella squadra e quegli anni hanno segnato la mia vita anche familiare. Mia figlia è nata qui a Lucca. Cisco e Lupi presenti oggi dimostrano l’attaccamento alla maglia. Questa iniziativa è bellissima e sono queste le cose da fare per riaccendere e coltivare la passione della gente. Lo dico non da ex giocatore ma da tifoso della Lucchese. Non ho mai accettato di allenare qui per non sciupare il rapporto che ho con la città”. 

E' stato poi il turno di Mario Donatelli: “Ringrazio sindaco e assessore per questa bellissima iniziativa. Mi sembra di rivedere l’entusiasmo ed è bellissimo. La mia esperienza a Lucca è stata talmente forte che sono rimasto a vivere qui”. Dopo Donatelli, grazie a un collegamento video e audio ha portato la sua parola, in un boato di applausi il bomber di tutti i tempi,  Roberto Paci“Sono legato a Lucca dove sono nate tutte e due le mie figlie. Sono felice di partecipare a questa particolare serata. Tra i miei ricordi c’è il gol di Venezia che ci permise di fare la scalata per la promozione in B”. Da un bomber all'altro, ecco  Tony Carruezzo, subissato di applausi e cori: “Anche io voglio ringraziare sindaco e assessore per l’invito perchè sono onorato di essere su questo palco. La Lucchese è stata la tappa calcistica più importante della mia carriera e della mia vita. È facile rimanere in un posto dove si è vinto, ma nel mio caso non è così e sono rimasto lo stesso. Avrei voluto anche io vincere a Lucca, ma così non è stato. È quello che è arrivato dopo che mi segnato in maniera ancora più forte il mio rapporto con questa città. Siamo dei privilegiati perché parliamo del compleanno della Lucchese e allora non dovremmo esserci noi qui. La Lucchese è una fede trasmessa in famiglia e l’ha portata avanti. Noi che siamo qui siamo stati contagiati da questa passione”.

Spostandosi in quello che è stato un vero e proprio orologio della storia rossonera, è stato il turno di  Matteo Nolè, capitano della Lucchese promossa a Correggio: "La maglia della Lucchese ha voluto dire tanto per me. Se sono stati raggiungi dei risultati è merito di tanti ragazzi, uno è Simone Angeli che è qui. Ho dato tanto alla Lucchese e ho ricevuto tanto in termini di fede. Il rammarico è il play off di Parma, specie per la gara d’andata. Ho visto più di 1000 tifosi rossoneri al Tardini e oltre 7000 persone al Porta Elisa ed è stata un’emozione fortissima”. E ancora,  Marco De Vito, protagonista di quel gruppo straordinario che si salvò con 25 punti di penalizzazione ma vide spezzare il sogno con il fallimento societario nel 2019: “Sono onorato di essere qui su questo palco insieme a quelli che sono stati grandi calciatori. La forza del gruppo che non voglio limitare solo allo spogliatoio perché il gruppo di quella stagione comprende tutta questa gente. Abbiamo ancora il gruppo whatsapp di quella stagione. Abbiamo vissuto Lucca e la Lucchese giorno e notte per poter andare avanti. Ci hanno accompagnato loro, i tifosi. Ogni punto che ci veniva tolto era uno stimolo a dare ancora di più. Non avevo dubbi che alla fine avremmo festeggiato”.

Infine,  Jacopo Coletta, attuale capitano rossonero: "Sono arrivato a ottobre in un ambiente che aveva bisogno di una scintilla per riaccendersi. È stata un’annata magica in cui siamo riusciti a riportare la Lucchese tra i professionisti, dove merita di stare. Si è creato da subito un rapporto speciale con la città. Non vivo solo il rapporto calcistico ma sono entrato in casa della gente toccando da vicino la vita di persone speciali come Tommasino”. Tutti i giocatori sono stati premiati con una foto incorniciata donata da FotoAlcide e consegnata dai sei storici tifosi e con una maglia donata dalla Lucchese. Sul palco anche il professore  Umberto Sereni che ha vergato le parole che sono sulla targa dedicata alla Lucchese: “Per questa targa ho creduto nel cuore di Lucca. La Lucchese ha arricchito la mia vita. Alla fine degli anni 50 la Lucchese di Zavatti mi ha regalato il sogno di partire da Barga per andare allo stadio. Ricordo lo stadio pieno ed è quello che vogliamo rivedere”.

Per la Lucchese è intervenuto il suo amministratore unico Ray Lo Faso: “I programmi sono ambiziosi. Non è nello stile del gruppo Bulgarella fare proclami prima. Stiamo lavorando per creare un club forte e la cui forza duri nel tempo. Sono rimasto colpito per la straordinaria bellezza di questa città e ho investito quasi tutto il mio tempo nella riorganizzazione di quello che stiamo mettendo in opera. Stiamo procedendo verso la ricapitalizzazione e siamo nella fase in cui si cambia un po’ pelle. Come dice il mio Presidente, dobbiamo sognare di poter vincere”.

A chiudere, l'assessore allo Sport Fabio Barsanti che ha voluto la serata e che sin dai tempi in cui era all'opposizione si era battuto per l'apposizione della targa: “Era una scommessa quella di portare i tifosi a teatro. E l’abbiamo vinta. Ho avuto la pelle d’oca. L’importanza di questa targa è il coronamento di un’idea e deve essere un sussulto d’orgoglio per tutta la città. La Lucchese è tradizione, identità e cultura ed è la prima realtà sportiva di una città in cui lo sport, che era rimasto un po’ indietro, deve tornare a livelli più alti. L’amministrazione dovrà fare la sua parte per riaccendere l’entusiasmo nella gente intorno alla Lucchese e intorno allo sport”. Una serata davvero magica, destinata a rimanere nel cuore di tutti i tifosi.



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