Detto tra noi
venerdì, 10 febbraio 2023, 12:13
di fabrizio vincenti
La nave è salpata per un nuovo viaggio. La Lucchese, da ieri, è nelle mani di un nuovo proprietario, Andrea Bulgarella, la cui storia imprenditoriale non intendiamo ripetere, perché ne abbiamo dato ampio spazio nei giorni scorsi facendo peraltro quello che ci pareva ovvio dovessero fare tutti color che fanno un certo mestiere: verificare le sue proprietà, raccogliere informazioni, leggere le sue dichiarazioni e la sua autobiografia. Quello consumato ieri è il passaggio che un po' tutti i tifosi, salvo qualche irriducibile scontento e dubbioso, auspiscavano. Ci spieghiamo meglio: un po' tutta la tifoseria, da anni, chiedeva giustamente di poter tornare a sognare grazie a una proprietà solida. Il nome di Bulgarella, sulla carta, garantisce tutto questo e, aggiungeremmo, abbondantemente. Poteva essere Bulgarella, poteva essere qualcun altro, ma il profilo era quello, dopo mille traversie con acquirenti improbabili, cordate evanescenti, fondi che sembrano di caffè più che finanziari.
Aver centrato questo passaggio – che ricordiamo diverrà definitivo solo a aprile – è molto più che un buon viatico. E permette, come è stato detto anche in conferenza stampa, di poter tornare a usare un verbo a lungo inseguito: sognare. Ma tutto questo non significa aver prodotto risultati. Anzi, la storia calcistica, anche cittadina, ci induce a pensare che i risultati arrivino con una buona disponibilità finanziaria, ma soprattutto con capacità e competenza. Ecco perché ci auguriamo che Bulgarella faccia le scelte giuste a livello di organigramma, senza buttar via soldi inutili. Temiamo, come da prassi, l'assalto alla diligenza con il bottino. Siamo quasi tentati di dire che questa avventura potrebbe essere già in parte decifrabile nei prossimi mesi sulla base delle scelte che verranno compiute.
Due parole le spendiamo anche per i soci rossoneri uscenti: non abbiamo mai incensato nessuno, abbiamo sempre cercato di parlare chiaro (pagandone talvolta le conseguenze) a tutte le gestione societarie, capiamo che con alcuni atteggiamenti questa compagine possa essere risultata antipatica, ma sottolineare che senza questa società il calcio a Lucca, nel 2019, si sarebbe fermato o che in quattro anni, dopo un campionato di D, la città ha mantenuto (anche a costo di pagare di tasca il ripescaggio) la categoria minima, ci pare persino ovvio. Anche se forse non lo è per tutti, e francamente ci pare un atteggiamento prevenuto. Così come ci pare ovvio sottolineare che l'arrivo di Bulgarella (e non di uno dei tanti personaggi folcloristici o fondi mai compiutamente manifestatisi che si sono avvicinati, in alcuni casi anche sponsorizzati) vada riconosciuto agli attuali soci. E di questo, noi che abbiamo sempre cercato di non aver pregiudizi, ci sentiamo di dover dire grazie. E ora, magari per pochi giorni o se fosse possibile per qualche anno, fateci anche noi sognare. Non per questo, però, non proveremo a raccontarvi quello che vediamo. Senza sconti. Ma anche senza prevenzioni. Come sempre.
sabato, 27 maggio 2023, 17:11
Della magica serata che ha preso vita con "La Lucchese torna a città" porteremo sempre nel cuore alcune immagini e delle fitte al cuore che hanno regalato spasmi di indicibile nostalgia per pezzi della nostra vita.
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"Del no, per li denar, vi si fa ita", scrive, parlando dei lucchesi, il Divino Poeta nel XXI° Canto dell'Inferno. Nella quinta bolgia dantesca, Dante pone un po' tutti i lucchesi, coperti di pece bollente, perché talmente attaccati al denaro da arricchirsene anche utilizzando le loro cariche pubbliche per garantire...
domenica, 16 aprile 2023, 09:47
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venerdì, 24 marzo 2023, 07:13
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