Detto tra noi
lunedì, 4 settembre 2017, 13:20
di fabrizio vincenti
Era gennaio di quest'anno quando si consumò l'ennesimo rito da precampagna elettorale con tanto di avviamento della macchina della comunicazione. Ancora conserviamo la foto sul desktop, a futura memoria. Al tavolo, con volti compunti, il sindaco di Lucca Tambellini, quello di Capannori Menesini, quello di Porcari Baccini e l'allora assessore allo Sport Marchini. Non intervennero, ma assicurando massima collaborazione per l'auspicato salvataggio della Pantera, i primi cittadini di Montecarlo e Altopascio.
Sono passati quasi nove mesi. Ci chiediamo, e chiediamo ai diretti interessati, cosa si stato concretamente fatto per dare una mano alla Lucchese. Un'idea, noi, ce la siamo fatta: zero. O quasi. Non ci risulta che tramite uno qualunque dei sindaci della Piana siano entrati nuovi imprenditori locali nella Lucchese. Ci risultano solo delle telefonate e dei colloqui durante i quali, alcuni soggetti, avrebbero riferito al sindaco Tambellini che piuttosto che investire denaro nella Lucchese, avrebbero fatto beneficenza.
Non ci risultano, per ora, nuove convenzioni che alleggeriscano le voci di costo della società rossonera, mentre da mesi si parla della gestione del parcheggio esterno dello stadio. Nel frattempo, almeno a Lucca, è cambiato l'assessore allo sport, ma la risposta pare la solita: "Gli uffici ci stanno lavorando". Mai messo in dubbio, ci mancherebbe. Il problema è che la Lucchese attende risposte e in assenza di queste, non ci giriamo intorno, tenetevi pure forte perché alla guida della società arriveranno personaggi da fuori, la cui affidabilità rischia di essere tutta da dimostrare.
Del resto, chi sta pagando e tirando avanti la società ha tutto il diritto, almeno in termini legali, di vendere a chi ritiene sia in grado di subentrare e di farlo rientrare dei crediti vantati. Quello che appare chiaro è che da qui a poche settimane la Lucchese deve arrivare a un punto di svolta, l'attuale compagine, e alcuni soci lo dicono a mezza bocca, nessuno per ora chiaramente, abbisogna di nuovi ingressi per continuare il percorso di risanamento avviato. Chi si farà avanti, però, è tutto da capire, e ci accontenteremmo che non si trattasse dei soliti soggetti che razzolano da una società a un'altra. Da questo punto di vista, i soci lucchesi hanno l'obbligo morale di impedire ingressi di personaggi che rappresentano un'incognita. Lo hanno verso loro stessi per quanto hanno fatto, lo hanno verso tutta la città. e a essa ne risponderanno.
Verso la città avrebbe qualche obbligo morale anche l'amministrazione comunale, pardon le amministrazioni comunali, sempre pronte a sparare quattro cazzate davanti a un microfono o a esibire sorrisi plastici in faccia alle telecamere. Capiamo perfettamente che il calcio è uno sport di popolo e questi governanti sinistri, salvo rare eccezioni in cui inseriamo con piacere l'ex assessore Marchini, con il popolo hanno rotto da tempo; capiamo perfettamente che a loro di chi va allo stadio importa zero o quasi, visto che zero o quasi, per fortuna, è il consenso che mietonoda quelle parti, ma abbiamo la memoria lunga. E non gli daremo tregua se i soggetti istituzionali, così attivi quando ci sono da curare interessi anche di pochi soggetti, ma a loro vicini, non faranno ogni sforzo per dare una mano alla Lucchese. Uomini avvisati.
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