Galleria Rossonera
martedì, 26 marzo 2024, 14:44
di gianluca andreuccetti
Da quasi sconosciuto a certezza il passo non è breve. Lavoro, sacrificio e fortuna: questi gli elementi che servono per imporsi in una squadra di calcio. Arrivato alla Lucchese come un giovane di buone speranze, in otto mesi Niccolò Chiorra è riuscito a ritagliarsi una dimensione di primo livello all'interno dello scacchiere di mister Gorgone. Cresciuto nel settore giovanile della Fiorentina, il classe 2001 ha vestito le maglie di Grosseto, Taranto e Mantova. Nell'estate del 2023, l'estremo difensore è stato passato ai rossoneri, in prestito dall'Empoli . Con la Pantera fino a questo momento ha collezionato 32 presenze, mantenendo la porta inviolata per 11 volte. Intervenuto ai nostri microfoni, Chiorra ha fatto un punto sulla sua avventura alla Lucchese e non solo. Ecco le sue parole.
Contro il Cesena è arrivata una sconfitta immeritata per quello che si è visto in campo: cosa è mancato per fare risultato?
In trasferta, i bianconeri hanno la tendenza a lasciar giocare gli avversari, per poi colpire alla prima occasione utile. Anche domenica è andata così. D'altro canto, va detto che abbiamo avuto un po' di sfortuna sottoporta. Dettaglio non da poco, quando giochi contro una compagine di qualità e che sta lottando per il campionato.
Dopo un inizio di stagione importante, la Lucchese ha avuto tanti alti e bassi: secondo lei come mai?
In verità, il motivo non lo so nemmeno io. A mio parere, inizialmente a fare la differenza è stata anche la poca conoscenza che i nostri avversari avevano su di noi. Poi con il passare del tempo, sono stati bravi a sfruttare al meglio i nostri punti deboli.
Una squadra che l'ha stupita? Un calciatore avversario che invece l'ha impressionata?
Senza ombra di dubbio la Torres. Nonostante non partissero con i favori del pronostico, i sardi sono stati bravi a mantenere una continuità rilevante. A livello di singoli, direi Merola del Pescara e Shpendi del Cesena. Si vede che hanno delle qualità importanti.
Una partita di quest'anno che ricorda volentieri?
L'esordio stagionale al "Porta Elisa" contro il Perugia è stato qualcosa di emozionante. Sono rimasto colpito sia dalla grande cornice di pubblico che dall'entusiasmo che si era creato intorno a noi.
Parlando del suo passato, è rimasta sorpresa dall'andamento del Mantova?
Conoscendo il presidente e la proprietà ero sicuro che avrebbero riscatto la brutta stagione dello scorso anno. Dall'altra parte, non mi sarei mai aspettato un exploit del genere.
Un allenatore a cui è rimasto particolarmente legato?
Non ne ho uno in particolare. L'unico che sento spesso è il preparatore dei portieri del Taranto. Un altro con cui ho un buon rapporto è Emiliano Betti, ex preparatore dei portieri della Fiorentina.
L'esperienza maturata in un settore giovanile importante come quello della Fiorentina l'ha aiutata a crescere?
Assolutamente sì. Sia da un punto di vista sportivo che umano. Ho appreso l'importanza del rispetto sia per i propri compagni di squadra che per le altre persone che lavorano intorno a te. Ho fatto tutta la trafila, partendo dai Pulcini, arrivando fino alla Primavera.
Nel suo ruolo ha un punto di riferimento?
Da bambino ho iniziato a giocare ispirandomi a Frey. Crescendo, il mio modello è diventato Neuer. Cosa gli ruberei? Tutto.
Parlando del suo futuro, il prossimo anno si vede ancora con la maglia della Lucchese?
Mi trovo bene sia con i compagni che con la città. L'obiettivo adesso è quello di chiudere bene questo campionato. É ancora presto per parlare del mio futuro. Il mio cartellino è di proprietà dell'Empoli e quindi non dipende tutto da me. Certo, se si dovessero creare le condizioni giuste sarei felice di rimanere.
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