Rubriche : romanzo rossonero

Grazie ragazzi, mai prova indegna fu più opportuna

lunedì, 7 maggio 2018, 16:38

di alessandro lazzarini

Che Lopez e i suoi ragazzi fossero un gruppo che oltre alle doti sportive possiede qualità morali non comuni nell'ambito del calcio era una certezza che non aveva bisogno di conferme, ma qualora qualcuno lo avesse dimenticato i rossoneri decidono di rinfrescargli la memoria ponendo con coraggio fine anticipata a un campionato iniziato come una marcia piena di speranza, sfociato in un teatrino del ridicolo dietro le quinte (cioè fuori dal campo) e poi finito come una via Crucis intervallata dal trionfo di Pisa.

Al Porta Elisa si presentano le riserve del Pro Piacenza, già salvo e senza obiettivi di classifica, la Lucchese in caso di vittoria si garantisce l'accesso agli spareggi promozione. In genere per vincere queste partite bastano le maggiori motivazioni, un paio di randellate assestate bene qualora gli ospiti non avessero le idee ben chiare e il gioco è fatto. Per evitare il prolungamento di stagione quindi le Pantere hanno bisogno di lasciare sul campo anche un po' di faccia, ci vuole una prova indecente, senza orgoglio, senza grinta: l'impresa riesce perfettamente, addirittura uno 0-4 umiliante come non si ricordava da tempo immemore e se il Pro Piacenza ne avesse fatti anche di più, niente ci sarebbe stato da ridire.

Grazie ragazzi, per noi avete anche rinunciato al premio spareggi (sempre che fosse vero che era stato stipulato), cosa vi si può chiedere di più?

Non si può dire altro e vi assicuriamo che non scherziamo, perché questa stagione doveva finire e poco importa che l'epilogo sia stata una farsa, o che forse sarebbe stato più giusto farlo capire prima che l'obiettivo proprio non lo si voleva raggiungere; lo dimostra anche il pubblico che alla fine della più vergognosa prestazione mai vista al Porta Elisa, applaude i suoi uomini, quei ragazzi che per mesi e mesi hanno salvato i colori rossoneri malgrado le manfrine e le intollerabili uscite pubbliche e private dei 'soci lucchesi'. Ora la proprietà è cambiata, chissà a cosa si andrà incontro, ma allenatore e giocatori sanno bene che per quasi tutti l'avventura lucchese è finita, non saranno confermati. Va bene così, saremo ancora in serie C e tanto ci basta, non possiamo che ringraziare queste persone perché altri, al loro posto e di fronte a certe sceneggiate raccapriccianti, avrebbero tirato i remi in barca molto prima, per non compromettere con un infortunio la carriera, oppure per disperazione per dove erano capitati.

Eppure qualche appassionato rossonero ci aveva creduto, agli spareggi non si sa mai cosa può succedere, così nell'assurda afa del sabato pomeriggio lo zoccolo duro dei tifosi è giunto allo stadio più assetato che mai, il che ci ha dato l'occasione per aggiungere un po' di grottesco al ridicolo. Lingua a terra, un bel po' di gente arriva allo storico bar fuori dalla curva rossonera e chiede quello che si beve in Italia in questi pomeriggi, cioè una birra o un corretto, sentendosi rispondere dai costernati baristi (con gli stralunati a conteggiare i mancati incassi) che non è possibile, hanno ordinanza di non vendere alcolici. Giù improperi a Tambellini (che probabilmente non c'entra niente) e bestemmioni perché ormai è questa l'unica reazione possibile a un mondo scappato di mano all'umanità che continuamente ci pone di fronte a regole sparacchiate lì a caso giusto per fare scena e non prendersi responsabilità. E' chiaro che i pochi lettori giunti fino a questo punto si staranno chiedendo cosa ci possa essere di strano nel non dare alcool a dei cattivissimi figuri che frequentano lo stadio. Beh, di ridicolo c'è che ai bar dentro lo stadio birra e corretto si bevono tranquillamente, si possono vendere. Sono le comiche. 

Con questa partita si completa anche questo esperimento di scrittura che ci ha accompagnato per la prima volta in questo campionato, il tentativo cioè di raccontare la stagione in forma di romanzo a puntate che sommasse alle partite della Lucchese anche attualità e costume in generale, un discorso libero cioè che prendesse spunto dal fatto che il pallone non è solo un gioco e uno sport, ma un momento sociale significativo dei nostri tempi, oltre che uno specchio della cultura del popolo che lo pratica e lo segue. Chissà, magari se la stagione non fosse stata una sostanziale messinscena magari la somma di questi discorsi avrebbe rappresentato un modo per raccontarla e ricordarla. In altre parole questo finale non ci soddisfa e così, se qualcuno si fosse affezionato, vogliamo lasciarlo nel limbo dell'attesa: il vero epilogo arriverà solo se il Pisa perderà gli spareggi promozione e se andrà male attenderemo che i simpatici nerazzurri tornino fra noi, magari immediatamente e nel modo più rovinoso possibile come sono soliti fare.

Infine ringraziamo Iacopo Fanucchi, sperando che possa restare in rossonero un anno ancora, magari con la fascia di capitano. Se quest'anno non si siamo tirati tutti di sotto alle tribune come lemmings in fin dei conti lo dobbiamo a lui.



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