Rubriche : romanzo rossonero

La Pantera del venerdì sera

domenica, 5 novembre 2017, 19:22

di simone pellico

La Lucchese scende in campo a Viterbo dopo una settimana di luci e ombre. Le luci sono quelle della fragorosa rimonta contro la Carrarese, che ha fatto entrare di diritto la partita nella bacheca di quelle da incorniciare. Le ombre sono quelle sul tifo rossonero, che non ha avuto nemmeno il tempo di godersi la festa perché chiamato alla sbarra dai professionisti dell’ordito, dalla santa inquisizione del politicamente corretto a cui basta accusare per pretendere condanna. La curva in particolare avrebbe vilipeso un reduce da un campo di concentramento, tifosissimo della Lucchese, fatto entrare in campo prima della gara a parlare. Le sue parole, se ascoltate, avrebbero dovuto mondare le coscienze dal peccato commesso dai tifosi della Lazio con gli adesivi su Anna Frank. Questo però non è avvenuto, perché pochi lo sapevano, perché gli altoparlanti al Porta Elisa non funzionano poi molto, perché in curva entrano sempre all’ultimo. E l’accusa ai tifosi è quindi quella di un reato immaginario: colpevoli di essere entrati alla solita ora, di aver cantato come sempre, di aver gioito sicuramente più del solito visto il risultato. “Il fatto non sussiste”, direbbe quindi un giudice, anche rispetto ai cori durante un minuto di silenzio di cui nessuno si è accorto, nemmeno i tifosi ‘di sinistra’ della Carrarese, che hanno beatamente continuato a cantare come i loro dirimpettai.

Caso chiuso quindi? No, perché finché ci saranno carriere e giochi di potere basati sui ricatti morali, il buon senso verrà sempre sacrificato sull’altare dell’interesse di parte. E così la migliore partita di stagione è diventata la croce a cui inchiodare un’intera città, attraverso un meccanismo oliato dove la politica ordina e certo giornalismo ubbidisce. E si arriva fino a voler cambiare il nome allo stadio di Lucca, come punizione di un fatto mai commesso. Per “vaccinare i lucchesi dal male” ha detto qualche profeta di carriera che probabilmente sogna di vedere, al posto del Porta Elisa, un gulag di rieducazione morale. 

Dopo questa settimana di caccia alle streghe, i cattivi tifosi lucchesi si trovano davanti proprio un’altra tifoseria sbagliata: i viterbesi, che con i rossoneri sono fra l’altro gemellati. Menomale che c’era il campo di mezzo, sennò qualcuno avrebbe parlato di adunata sediziosa. Le streghe invece stanno a Lucca, perché mentre in quaranta hanno seguito la Pantera a Viterbo, in città sono arrivati in migliaia per i Comics, che regalano la foto del sindaco sorridente in una finta gogna. Ironico che sia uno di quelli che invoca una gogna vera per i tifosi rossoneri.

E quindi il venerdì sera mentre c’è chi gira per i Comics, chi fa l’aperitivo, chi prepara prove false per processi mediatici e chi va a ballare, qui a Viterbo si gioca a pallone, pure benino. La Lucchese non è caduta in depressione post-parto dopo aver dato alla luce la prestazione contro la Carrarese, e si ricorda ancora come macinare gioco. Questo nonostante l’infermeria abbia tolto diverse frecce all’arco di mister Lopez, e pure qualcuno di quelli in campo stringe i denti. Uno di questi è Arrigoni, febbricitante, che al 13’ prende la traversa direttamente da calcio d’angolo. Sul fronte viterbese è Razzitti che si fa notare, impegnando Albertoni al 27’ in una parata che lo fa canonizzare seduta stante. Baroni capisce l’antifona e va a marcare stretto l’avanti avversario, e i due si lanciano in un giro di valzer un po’ troppo maschio per l’arbitro, che li separa.  

In campo c’è anche Fanucchi, che dopo il gol con sombrero contro i carrarini potrebbe pure fare dieci autogol senza che qualcuno si lamenti, ma invece continua a incantare. E non solo per la giocata di suola con cui si libera di un avversario spostando palla e baricentro, il doppio passo che manda fuori tempo il terzino, la finta che costringe l’avversario al fallo da ammonizione. Incanta anche perché lo si trova a raddoppiare sugli attaccanti avversari nell’area rossonera: principe operaio.

Al 44’ la Lucchese trova il giusto vantaggio con un tiro di Damiani che De Vena sporca quanto basta per mandare fuori tempo il portiere. Il primo tempo si chiude sull’esultanza rossonera e le proteste dei viterbesi per un presunto fuorigioco. I fischi dei propri tifosi o il discorso di Onofri negli spogliatoi devono essere stati convincenti, perché la Viterbese torna in campo bella aggressiva, e dopo due minuti il solito Razzitti pareggia il conto. 1 a 1 e palla al centro. La Lucchese incassa bene e continua la sua manovra corale. Al quarto d’ora la squadra sale con eleganza, il solito Fanucchi trova il filtrante per l’accorrente Merlonghi che mette in mezzo, De Vena colpisce la palla che carambola sui giocatori avversari e arriva al capitano Matteo Nolé che segna il suo primo gol stagionale. Sarebbe un lieto fine perfetto, mentre i viterbesi si gelano davanti alla loro squadra che in casa sembra il Brasile: miglior attacco e peggior difesa del campionato.

Lopez mette Mingazzini per avere esperienza in mezzo al campo, proteggere il risultato e sfruttare con i suoi piedi buoni le ripartenze. Non avverrà niente di tutto questo. Il riscaldamento non è forse bastato a un giocatore che quest’anno ha collezionato briciole di gara, e la sua presenza in campo è impalpabile. Albertoni probabilmente capisce e inizia a rallentare il gioco, prendendo regolarmente le genuine offese dei viterbesi a ogni rimessa.

La Lucchese è all’angolo e la Viterbese monta. Al 68’ il contropiede castrense non si concretizza, perdendo un’occasione monumentale. Poi alla mezzora, sulle ceneri di un calcio d’angolo, la classica palla che la Lucchese non doveva perdere viene rimessa dentro. Due difensori viterbesi saliti per l’angolo e non ancora rincasati s'inventano coppia d’attacco: uno crossa, l’altro insacca il pareggio. Quello che resta sono minuti palpitanti in cui l’inerzia della gara, in teoria aperta, non pare pendere verso i rossoneri nonostante siano stati in grado di andare due volte in vantaggio. La nave riesce ad arrivare nelle secche finali: 2 a 2. Fanucchi di nuovo migliore in campo, che ve lo dico a fare.

 

 


 



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