Porta Elisa News

Tambellini: “Non mi sento responsabile per la mancata iscrizione della Lucchese. Ci sono soluzioni per ripartire, ma la Lega si dia una regolata”

lunedì, 24 giugno 2019, 19:10

di Alessandro Lazzarini

L'avvocato Massone ha attribuito la responsabilità della mancata iscrizione della Lucchese al prossimo campionato di Lega Pro al fatto che il Comune di Lucca non è riuscito a reperire un impianto alternativo al Porta Elisa per la partite casalinghe della prossima stagione. Abbiamo dunque rivolto qualche domanda al sindaco Alessandro Tambellini sulla questione, per conoscere la verità del primo cittadino sulle vicende rossonere.

La proprietà della Lucchese ha attribuito all'ente da lei guidato la responsabilità dell'inadempienza nell'iscrizione, si sente di repilcare?

"Non mi sento affatto responsabile dell'accaduto, è il giochetto di lasciare la colpa in mano a qualcun altro. Credetemi, per me è stata una via Crucis la Lucchese negli ultimi tempi, non sono mai stato coinvolto nelle scelte della società, sono sempre stato avvisato a cose fatte e non mi è stata mai lasciata la possibilità di poter fare qualcosa di utile per la causa. Questa è la verità, malgrado ciò che si legge sulla stampa. Però mi creda, riguardo l'epilogo, oltre che per i tifosi sono dispiaciuto solo per i giocatori, che sono stati molto bravi".

Avete provato a trovare uno stadio che potesse ospitare la Lucchese?

"Abbiamo mandato circa due settimane fa una Pec a tutti i comuni della Toscana dotati di impianti adeguati. Chi ci ha risposto, ci ha risposto di no, altri non si sono mai fatti sentire nonostante i solleciti".

Vi siete mossi su sollecito dell'attuale proprietà?

"No, ci siamo mossi a priori".

Però è noto fin da febbraio che lo stadio non sarebbe stato in regola per giocare ancora nella categoria, perché non avete agito prima?

"Intanto non si sapeva se ci sarebbe ancora stata una squadra nei campionati professionistici. Inoltre abbiamo sempre fatto presente a tutti i nostri interlocutori, sia che fossero l'attuale proprietà che eventuali compratori, l'effettiva situazione dello stadio. La realtà è che a tempo debito si sarebbe potuta muovere la società, se avesse avuto progetti di lunga portata".

Uno stadio agibile però la città dovrà pur averlo

"Di fronte alla situazione che c'è stata finora nella società Lucchese Libertas come si fa a dire che si fa lo stadio in una condizione in cui necessitano di importanti investimenti anche scuole, strutture per gli anziani e altre realtà di supporto alla cittadinanza?"

Lei sta citando delle attività dedicate al sociale che hanno certamente la massima priorità, ci sono anche altre infrastrutture però di cui l'amministrazione deve occuparsi. Nello stadio ci sarà sempre una squadra che ci gioca o un concerto, ad esempio.

"E' vero, ma è molto difficile reperire i fondi. Anche le altre città sono nella nostra stessa condizione, ci sono problemi ovunque. E lasciatemi dire che anche la Lega deve darsi una regolata: questo è un paese con infrastrutture antiche, non si possono cambiare le regole tutti gli anni, così nel 2015 abbiamo speso per adeguare l'illuminazione a 800 lux e ora vien fuori che ce ne vogliono 1200, ma questo significa non solo aggiungere lampade, ma sostituire le torri".

Soprattutto però sembra che le gradinate non siano più a norma coi parametri di sicurezza e si parla di otto milioni di euro per rendere agibile lo stadio. Abbiamo visto altri impianti e sembrano tutti più fatiscenti di quello di Lucca, ma con poche centinaia di migliaia di euro sono stati sistemati: perché a Lucca una spesa così ingente?

"E quello che è emerso dalle rilevazioni, ma stiamo cercando di approfondire i dati e vedremo di essere più precisi in merito all'entità dei lavori necessari. Certo va trovata una soluzione, in altre realtà proprietà serie con programmi definiti hanno la forza economica di anticipare i lavori e così aiutano i Comuni e portare avanti gestioni dove le risorse, specie per le grandi opere, sono sempre minori".

Con la mancata iscrizione il Comune, se arriverà il fallimento, dovrà occuparsi di gestire e assegnare il titolo sportivo, vi siete mossi in questo senso?

"Non potete immaginare quanta gente abbiamo interpellato, quanti industriali abbiamo provato a coinvolgere nell'acquisizione della Lucchese. Altrove ci sono riusciti, forse non sono stato abbastanza bravo e me ne rammarico, ma credetemi ci ho provato incessantamente. Solo che mai nessuno ha manifestato interesse per l'acquisto dell'attuale società. D'altra parte per caso qualcuno di voi conosce Josef Ferrando? Io non l'ho mai sentito, così come non ho mai sentito gli attuali proprietari che hanno rilevato la società a un euro".

Quindi adesso c'è qualcuno che sarebbe disponibile a far ripartire la Lucchese, magari dai dilettanti?

"C'è qualche situazione che valuteremo quando sarà il momento".

Imprenditori o squadre di calcio della zona già iscritte ai campionati ma interessate a rilevare il titolo sportivo dei rossoneri?

"Entrambe le possibilità, dobbiamo valutare".

In base a cosa?

"Priorità sarà data alla solidità economica, quindi al progetto sportivo, all'importanza del vivaio e altri parametri che lascino supporre un impegno serio e destinato a durare nel tempo".

Avete già qualche idea di quali fra le possibilità attualmente a vostra disposizione siano le migliori?

"No, dobbiamo ponderare bene la scelta qualora fossimo chiamati a farla".




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