Porta Elisa News

Moriconi-Grassini: è la settimana decisiva per la vendita della Lucchese

domenica, 8 aprile 2018, 15:46

di fabrizio vincenti

Il tempo è scaduto. O quasi. Da qui al 12 aprile, giovedì prossimo, l'operazione per trasferire l'80 per cento della Lucchese dalle mani di Arnaldo Moriconi, che lo detiene attraverso Città Digitali, in quelle dell'imprenditore senese Lorenzo Grassini, dovrà essere definita. Soldi da una parte, società dall'altra: così prevede l'offerta irrevocabile di acquisto il cui termine ultimo scade proprio giovedì prossimo. 

La cifra, come noto, ha subìto numerosi cambiamenti, e anche in queste ore ballerebbero decine di migliaia di euro dopo che l'operazione di verifica contabile è stata conclusa rilevando qualche difformità. Decine di migliaia di euro che, sulla carta, non dovrebbero (il condizionale è d'obbligo) comunque mettere a repentaglio il passaggio del club, nonostante i rapporti tra Moriconi e Grassini si siano parzialmente guastati. 

Troppe infatti le voci uscite in queste settimane dal Porta Elisa una volta firmata (da entrambe le parti, bene ricordarlo) l'offerta irrevocabile di acquisto. Spifferi sulla reale volontà di concludere l'operazione, sulle disponibilità necessarie per concluderla, ma anche su dettagli come la modalità di pagamento e persino il notaio prescelto, che hanno contribuito a creare tensioni. I due, a inizio settimana, dovrebbero rivedersi per appianare quanto ancora da appianare, ma certamente la ridda di voci non ha aiutato a mantenere sereno il clima.

E viene da chiedersi chi, e perché, abbia contribuito a generare notizie, alcune delle quali, per dirla con un neologismo di moda, sono parse vere e proprie fake. Come, per esempio, quella che vedeva necessario il pagamento entro il 6 aprile scorso, ovvero un certo numero di giorni prima della firma dal notaio. Un modo per mettere pressione? Un tentativo di far saltare il banco? Difficile dirlo, quello che è sicuro è che, come ha scritto un collega della carta stampata che aveva contribuito a alimentare l'ipotesi, la voce gli era arrivata direttamente da Arnaldo Moriconi.

A che gioco giochi l'imprenditore dalla ieratica barba, non è dato sapersi. Ma non è una novità. Quello che è certo, è che contro l'Arzachena si sono rivisti in tribuna, con tanto di sciarpa di ordinanza, il duo degli avvocati pisani che siglarono nel novembre scorso il contratto di acquisto, poi stracciato, dietro cui si celava il solito Pietro Belardelli. Che il piano B di Moriconi suoni B come Belardelli, magari con una sua presenza più o meno di facciata in società per garantire la città? Pochi giorni e sapremo. Ma tutto potrebbe rivelarsi solo una pia, si fa per dire, intenzione. Grassini, al di là di tensioni e eventuali dissonanze nei conti, ha contrattualmente il coltello dalla parte del manico e un solo modo per spezzare le voci: presentarsi dal notaio con una cifra definita come ha confermato sinora più volte. I nodi sono ormai al pettine. 




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