Porta Elisa News

La verità di Belardelli: "Avevo un accordo per comprare la Lucchese per 700mila euro"

sabato, 15 luglio 2017, 09:22

di fabrizio vincenti

"Pronto? Sono Pietro Belardelli, ho letto quanto avete scritto in merito a me e al mio interessamento alla Lucchese: ci sono delle cose da chiarire, ho diritto a una puntualizzazione". Inizia così la telefonata ricevuta dall'imprenditore romano che ha provato a acquistare la Lucchese e di cui Gazzetta Lucchese ha dato notizia ieri. Belardelli, un passato nel calcio a dir poco movimento alle spalle, vuole dire la sua sull'operazione che ha provato a portare a termine, non prima di aver dato la sua versione sulle vicissitudini in altre squadre.

"Il Lugano l'ho portato dalla serie B a quasi la Champions, il Castel di Sangro l'ho salvato e consegnato a un euro al sindaco, quanto al Lecco, sono stato amministratore per meno di due mesi, e la situazione era insostenibile, per questo abbiamo deciso per la liquidazione, peraltro pagando i debiti. I giornalisti mi hanno dipinto come non sono e credo che questo abbia pesato nella trattativa con la Lucchese".

Ci parla di questa trattativa?

"Confermo che c'è stata, mi ha fatto piacere conoscere il dottor Moriconi, che mi ha portato anche nella sua azienda e allo stadio. Gli ho spiegato cosa penso del calcio e che progetti avevo. Mi ha fatto un'ottima impressione e ci eravano trovati d'accordo per un passaggio della Lucchese all'80 per cento, con lui e gli altri soci che sarebbero rimasti al 20".

Sulla base di quali cifre?

"Avevamo concordato per un prezzo intorno ai 700mila euro, che avrebbero consentito di ricoprire anche le somme da lui anticipate. Peraltro sono interessato anche alla tv di Moriconi. Siamo stati anche dal suo commercialista e abbiamo parlato anche della fideiussione per la quale la Lucchese ha dovuto faticare prima di trovare la via giusta. Mi aveva chiesto anche il nome del tecnico, uno che ha avuto esperienze internazionali, dei giocatori e del direttore sportivo e c'era un progetto sullo stadio. Ci eravamo anche stretti la mano e tutto sembrava definito".

Perché si è bloccata la trattativa e quando?

"Non lo so, so soltanto che da due giorni, dopo aver ricevuto una sua telefonata nel cuore della notte, non riesco più a parlarci. Chiedo il rispetto di tutte le parti, anche perché avevo preso impegni con queste persone. Non so dirle se si è chiusa la vicenda, so che dopo un incontro con altri soci la situazione ha virato e questi mi sono sembrati un po' arroganti. Con loro mi aveva detto che doveva riparlare". 

Ma almeno una visura camerale della Lucchese l'aveva fatta?

"Moriconi mi è stato presentato da Adolfo Anconetani come il proprietario della Lucchese, e visto il nome ho dato per scontato che lui fosse il proprietario. Da parte mia ho messo la faccia con le persone che ho contattato. A oggi non le so dire se la trattativa è chiusa o meno, sto aspettando una risposta, altrimenti mi dirigerò altrove, per quanto la città mi piaccia e sia convinto che si poteva fare un lavoro importante".

Il suo è un tentativo a titolo personale o con altri soggetti che formano una cordata?

"Ci sono imprenditori che sarebbero entrati come sponsor ma anche in società". 

 




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