Galleria Rossonera

Biato: "I nostri tre portieri stanno facendo un grandissimo lavoro"

giovedì, 28 settembre 2017, 15:40

di diego checchi

A colloquio con Enzo Biato per capire i segreti della crescita dei suoi portieri e soprattutto per sapere come lavora con i ragazzi che ha a disposizione. Tre tipologie diverse di numeri uno ed anche tre lavori diversi da studiare per ognuno di loro."Mi chiedete come mi trovo con loro? Rispondo benissimo perché stanno facendo un grandissimo lavoro di squadra, grazie anche all'aiuto di un ragazzo come Di Masi che già l'anno scorso si era messo a disposizione per far crescere Nobile e quest'anno lo sta facendo con Albertoni e Pagnini".

Come fa a far capire le sue scelte a chi sta fuori? 

"Avendo sempre il massimo rispetto per loro e parlando chiaro sin dall'inizio".

Per quale motivo avete scelto Albertoni? 

"Rispondo volentieri a questo quesito. Lo abbiamo seguito quando ha giocato lo stesso scorso anno alla Pistoiese e inoltre ho avuto ottime referenze dall'allenatore dei portieri che lo allenava a Genoa. Lui mi ha fatto capire che Marco era il prototipo di portiere che serviva a noi e devo dire che non si era sbagliato". 

Nella crescita di Marco quanto merito si ascrive? 

"Molto poco. L'allenatore dei portieri è un supporto alla crescita del ragazzo ma il merito di queste prestazioni è principalmente suo".

Che tipo di lavoro sta facendo singolarmente? 

"Su Albertoni lavoro soprattutto sull'aspetto mentale-motivazionale perché tecnicamente l'ho trovato ben preparato. Di Masi è una certezza. Pagnini ha bisogno di lavorare sopratutto sull'impostazione tecnica".

Che cosa ne pensa invece della squadra in generale?

 "Penso che siano cambiate molte delle caratteristiche che avevamo l'anno scorso in rosa. Ma ho grande fiducia nei nostri ragazzi e ne ho altrettanta nelle doti da tecnico di mister Lopez".

Come si trova a Lucca? 

"Molto bene. Ormai mi sento un lucchese doc perché sono 12 anni che vivo qua. Per quanto riguarda i miei stimoli a livello personale sicuramente non vado alla ricerca della categoria ma piuttosto di progetti interessanti e per me lo sono ancora di più quando posso lavorare con i giovani".



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