Detto tra noi

Motori già accesi

venerdì, 24 marzo 2023, 07:13

di fabrizio vincenti

In anticipo rispetto a quanto detto durante la prima presentazione pubblica a febbraio, quando era stato ipotizzato l'ingresso ufficiale del Gruppo Bulgarella nella Lucchese nel mese di aprile, il passaggio delle consegne del club rossonero è già avvenuto. Segno che Andrea Bulgarella ha ritenuto non vi fossero motivi per attendere quella data, né, come qualcuno in questa città capitale italiana e forse mondiale dei sospetti e dei "si dice", non ha nemmeno rilevato problemi tali da consigliare ulteriori approfondimenti nei conti della società. L'accelerazione – in attesa dei fatti, che restano come l'esperienza ci ha insegnato l'unica moneta con corso legale – è sicuramente da considerare positivamente. Significa che l'imprenditore di origine trapanese vuole entrare subito nella stanza dei bottoni rossonera, senza ulteriori indugi e lo fa peraltro acquisendo la Lucchese con la sua società principale, il Gruppo Bulgarella, e non con srl da 10mila euro di capitale sociale costituite ad hoc, come tante, troppe volte, abbiamo visto: la Lucchese entra in sostanza dalla porta principale nella sua sfera di influenza.

Ci sono poi altri aspetti che meritano di essere sottolineati. Prima di tutto la scelta, contrariamente a quanto sembrava in un primo momento, di acquisire il 100 per cento del capitale. Anche qui, una mossa chiara, una direzione di marcia decisa. Ma c'è altro. E lo si capisce dalla lettura del nuovo cda. A nostro avviso, tre sono i punti da sottolineare, al di là delle prudenti dichiarazioni rilasciate. Primo: Bulgarella, un po' come ha sempre fatto in tutte le altre sue società non intende guardare da lontano: è anche lui presente nel nuovo consiglio di amministrazione. Accanto a lui, oltre a Giuseppe Mangiarano che per la sua esperienza nel mondo calcistico sembra essere il terminale tecnico individuato da Bulgarella, ecco Ray Lo Faso. Lo Faso, basta dare un occhio alle società dell'universo Bulgarella, è il braccio destro praticamente ovunque dell'imprenditore. Anche qui, un segno dell'attenzione che si intende riservare al club rossonero.

Infine, ultimo aspetto, nel cda resta Alessandro Vichi che rimane, almeno allo stato attuale, presidente. Bulgarella sembra aver deciso, come ha confermato nelle sue prime parole, di voler mantenere un cordone ombelicale con la vecchia compagine societaria, riconoscendole i meriti di quanto fatto sino qui e, forse, anche per non entrare a piedi uniti e con un taglio molto netto nella storia rossonera. Anche le altre figure che hanno guidato il club sinora potrebbero restare, a leggere le parole di Bulgarella, ma solo i prossimi mesi potranno confermare o meno le sensazioni. Per il momento, come abbiamo già detto in passato, ci pare doveroso ringraziare la compagine uscente: senza di loro, e qualcuno in modo a nostro avviso preconcetto lo dimentica, e sia pure con alcuni inciampi, mancanze e cadute, il calcio a Lucca si sarebbe fermato nell'estate del 2019. Se oggi è arrivato un imprenditore dalle potenzialità indiscusse, è merito prima di tutto loro. Che poi si possano o meno scrivere nuove, attese, agognate pagine felici di una storia che ha ormai quasi 118 anni, solo il tempo e i fatti ce lo diranno. Per il momento, si può senz'altro affermare che i motori sono già stati accesi. Ora deve partire la macchina. Nella direzione giusta. 



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