Detto tra noi

Qual è la direzione di marcia?

sabato, 5 agosto 2017, 16:40

di fabrizio vincenti

Ci dobbiamo ripetere. Ci scuserete. Ma il rispetto che abbiamo per voi e per il lavoro che facciamo ce lo impone. Siano a agosto: avete notizie di nuovi ingressi nella Lucchese? Ne avevano parlato nelle scorse settimane, e siamo al solito punto. D'accordo, ci direte: date il tempo di lavorare all'ex presidente del Senato Pera. Vero. Ma, realisticamente, qualcuno è in grado di vantare speranze che il tentativo sortisca effetti importanti? Lo stesso Pera, con grande onestà, ha dichiarato che ci proverà. La risposta della città ci pare freddina, nonostante il solleone. 

Come molto assente ci pare il Comune: dalla foto del gennaio scorso con i sindaci della Piana riuniti siamo ancora in attesa di un gesto concreto. Convenzione? Saltocchio? Parcheggio sotto la gradinata? Reperimento di nuovi soci? A che punto stiamo. Zero, o quasi. in pratica, salvo che per le belle operazioni di mercato di Obbedio, dentro la società non sta entrando un euro da mani diverse dalle solite. Nelle percentuali che si intuiscono.

A tener banco, invece, la trattativa nelle scorse settimane con un personaggio con trascorsi definibili come quantomeno controversi. Poi, più nulla. Se non una gaffe dopo l'altra con nomine fatte e revocate nel modo peggiore fosse possibile, con un responsabile del settore giovanile, bene o male che abbia fatto, esautorato a pochi giorni dall'avvio della nuova stagione? Cosa sta succedendo? Chi decide nella Lucchese? Possibile che si cambino quattro responsabili in quattro anni? Si chiama programmazione? 

A proposito, fa specie che a distanza di mesi, se ci si toglie lo sfizio di fare una visura camerale ci si renderà conto che il socio di maggioranza della Lucchese non lo è ancora negli assetti societari. Perché? E cosa intende fare? Rilanciare? Mollare e vendere? Le voci che arrivano dall'interno parlano di un gruppo di soci (che tutti, nessuno escluso, vanno comunque ringraziati per il salvataggio del gennaio scorso) che non ha una linea chiara e univoca. L'amministartore delegato doveva esserlo per poco, proprio per garantire un trapasso delle responsabilità. Bini, invece, con grande dispendio di energie e impegno, è ancora lì. Soci nuovi non se ne vedono. L'azionariato diffuso tra gli imprenditori è rimasto sulla carta. E non si vede nemmeno  un direttore generale che metta un po' di ordine e coordini le tante voci. Vediamo, a livello societario, tanta volontà, in mezzo a tanti problemi. Ma oltre questo non scorgiamo una direzione di marcia. E serve darla.



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